Volontà - anno X - n.11 - 30 settembre 1957

Ila i11dividuato che i mali delle nostre ,ocictà odierne ( e di quelle pn.uate) &ton• no nell"e.serci::iodel potere e dPll'autorità. Conoscendo le cou.se dei mali, ognuno di noi sa cl1e deve combouere contro le sedi di f/UCidue mali: cioè c1111tro lo Sta– lo e 1w1i sii apparmi a cui la copo, con– tro le Chiese ed i Partiti cl,e so110a11cl1'es– si degli Stati inqua11tocl1è sono i11vestiti di potere e tengono asserviti gli uomitii. Le sedi tlel potere e ,lell'autorità ,orio infinite: ,ta,1110 11el carobi11iere che arbi– trariamente ti impcdi.sce di 1.1arlareiri u11 comi:io od ostacola la 111a libe,·tà di cit– tadino; nel prete che ,; dice come devi votare; nel fm1::ionario sù1dacole che an– ch'euo ti impone una suo sdreda oppure vuole da te ubbidie,1::a per ingaggiare cer– te lolle che servono a foi cd agli altri bu– rocrati ma non ai tuoi ùuereui ,li lavo• rarore; sono già la1enti nel co11111agno cl1e pcrcliè fa parte di una commiuio11e in• terna, ,i crede investito di potere e sta già &toccandosi dai COmJ>Ogni di lavoro di ieri; fino su ai politici di professione, ai grondi preti> ai prefetti> agli eleui del po– polo, ai governanti, ai militari, o tutti i dere11toridi riccl,ez:;e. Tutti costoro indi- 11in1amen1e vogliono che lo ,ocietà ottuole continui così com'è, con le dirJisioni in gente che coma11do e in moltitudini che ubbidi&e0110 e con tutte fe sue grandi di– s11guagliari::e sociali ed eco110111iclie. L'ariarclii.1n10 è im1an:it11tto ,ma rivolt11 morale contro ,,mo queMo; è volont(Ì di opporsi 11ll'autorità ed ol potere; volontii di 11ucitare tra lulli se,uimenti di ,oli– darictà, di siustizia e di libertà. Cli a11archici,non. possono nutrire sron– di speran:e di arrivare od ,mo società mi– gliore con il presente sUtemo sociale. Si sa clie vizi e moli sono inere11ti al ,istemo e cl,e è proprio questo cl,e birngno di- 11r1,gsere.Ma irt atksa di uria trasforma– zione ratlicalc dello sodictà, es..~i Ja,rno ,,uello clic possono per opvorsi ad euo, per ottet11Jre quei frammenti di lil>erti1 clic, come li Ila de/i11iti Salvcmit1i, 11oriow1 anticipo dcll'anarcl1ia. Ciò clic oggi urge è di ridare agli uomi– ni lo loro &tot11ro di uomini: togliere dai loro piedistolli i così detti gro,,di uomini e ridare agli altri, cioè olle gnmdi mohi– wdini, lo coscienza della loro responsa• bilità di uomini di fronte a tutti i proble• mi sociali. Gli apparati t incredibile cho per disrruggcro un ap– para10- e tuua la struuura 1!clla società di oggi è eoS1itui1a di nppara1i - se ne cos1ruiscnno ahri, che bcu JW!SIO a,•rnn– no Ullti i difeni ed i "izi cd i marciumi <li quelli csis1cn1i. Tonu1 qui a proposito il deno di Orazio: La Greci.:11 occu11a13con– quistO il rude conquifll31ore impcnendogli i suoi costumi. Le proposte di Silone per rendere inno• cuo l'app3ra10 sono incflìcnci 1>trchè 1ro11- 1>0grande è l'asservimento tielle masse, delle molti1udini verso i Capi, i Par1i1i e le Chiese. L'a11J)ara10 esisto i11qmuuochè esiste l'ubbidienza e l'inerzia, l'indifToren- 7,a di tuui "erso la cosa pubblico, per cui i funzionari o i cn11i h:mno mano libera in 11oli1ica, in economia, in 111110 ciO che è l!ociale e si selllono i veri p3droni di IUI• IO e di lutti. La soluzione del problema non è di ri– formare l'ap11ua10 (come l!i illudono i com1,3gni di • Azione Comunista :,) ma è di scuotere gli uomini dalla loro inerzia, di toglierli dal loro 111ntodi souomi.ssione ai Partiti, alle Organi,;irn7,ioni (o dii dice oggi Partito ed organizzazione indica gli n11para1iche pr~sicdono a 1111111 la ,•ila del– l'organismo a cui fonno cn1,o). dare atl o– gnuno il senso di rcs11ons11bili1à <'he ha co– me uomo, come ciuadino membro di una conmnilà, come l:wora1ore nella fobbrica o in un ahro pos10 di lavoro, e chiamarlo a 11ar1ecipare dir111amen1e a 1u11ala vi1a so• ciale; dargli la coscienu che quello che egli puO fare nessun ahro pot.rà fare 11erlui e che 11u:mdo rinuncia a fare quello che è nelle sue possibili1à è ((ualchecosa di per– du10 per sempre per 11111a In comunilà. Un uomo, per quanto capace ed intelligente sia, non 1mOm3i sosti1111irsiad altri o fare per le moltitudini che l'acclamano e lo ricono• scono a Capo. 667

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