Volontà - anno X - n.11 - 30 settembre 1957

sa è troppo importante percliè noo sia presa in considerazione. In essa si diceva: « Premesso che i lavoratori delle industrie sono costretti nella grande maggioranza ad essere rim1iti per ne. cessità di lavoro nella fabbrica o nel– l'azienda, qualunque sia il loro me– stiere o profossioue, la loro catego– ria e condizione, tutti còoperando ad ottenere un unico genere di pro. duzione: ritenuto che la struttura della or– ganizzazioue sindacale -del proleta– riato debba essere basata sulla (ab– brica o azitnda e sull'industria o(. fiuchè possa rispondere agli scopi immediati Ji diCesn e di couquista proletaria r.d ni fìnj di emancipa– zione completa della classe lavora– trice dal dominio economico e po– litico del capitale: Considerato che tale forma di or. ganizzazioue operaia basata sulla fabbrica e sull'industria risponde al– le esigenze della vita moderna del lavoro e cr.::adl fotto il nucleo ope– raio produttor(': e gestore della fab– brica che dovl'à compiere il proces– so storico ilei passaggio della formtt capitalistica di prodmione a quella sociale dei sindacati di lavoratori at– traverso l'espropriazione e la presa di possesso delle fobbriehe da parte dei sindacalisti: Constatato che nelle organizzazio– ni aderenti all'U.S.I. si è già inizia– ta da tempo uu'opera tendente alla trasformazione delle Leghe profes– sionali in siudacat.i locali e nazionali d"industria: Rilevato però che tale compito, per varie e complesse ragioni non è stato ancora completamente assolto DELIBERA di impegnare formai- mente le Camere del Lavoro e Unio• ni locali a riorganizzare le leghe e i sindacati dove non l'hanno anco– ra fatto, sulle seguenti basi: o) costituzione del sindacato fra gli operai di ciascuna fabbrica o azienda; b) aggruppa'lnento locale dei vari sindacati operai di fabbrica per ciascuna industria i e) cos1ituzione di w1 unico sin– dacato d'industria in quei cèntri ne.i quali il numero degli operai di ogni olfìcina o azienda è esiguo i cl) adesione di fatto e di dirit– to dei sindacati locali all'organizza– zione nazionale d'industria conser. vando l'au1onomia dei sindacati me– desimi per ogni e qualsiasi attivitl1 e per i movimenti che non interes– sano più industrie diverse o piì1 cen– tri industri11li, o che rivestono un carattere generale di classe; DEMANDA agli organi esecutivi <lcll'U.S.J. l'iJu:~arico di Car funzio– nare quei sinclRcali Nazionali d'Jn. <lus1ria che per ragioni diverse han– no dovuto sospendere la loro attivi– ti1 e di creare gli altri sindacati che raggrnppano le forze proletarie d'o. gni industria non ancora organizza– i.e nazionalmente: APPROVA lo schema <li organiz. zazionc dei sinclacati allegato alla relazione lnsciundo in piena facoltà delle organizzazioni locali di adot– tarlo con quei temperamenti che da esse possono essere reputati neces– sari». In realtà, dopo l'andata al potere dei fascisti, nell'ottobre del 1922, le nttivitù ~inclncali erano dilficilissi- 1ne, e qna,i impossibile il semplice riunirsi. L'U.5.I. ebbe quasi eubito le sue sedi e le Camere del Lavoro 653

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