Volontà - anno X - n.11 - 30 settembre 1957

o, se souo 11t1ìvis..'-imi, esauriscouo tulle le loro energie in compiti organiz. za11vi o ngiiatori, senza conoscere, per qucst'uhimi, gli obie11ivi eia rag:– giungere. 1\:fa le caratteristiche del eomunismo non sla,rno tutte <Jui. Non è soltanto soldato, ma, come il vero crede,ite, è convinto cli essere il solo a possedere la vcriuì. In c1ucsto modo A.J. ci descrive il fauatico con Jn coda, mentre egli vorrebbe sostenere proprio il conLrario. Guai ai solè.ati detentori de/In verit:1 unica! Per essi sono <e ere1ici .,, tulli coloro che non accewrno la loro vcriti,. Ed hanno sempre drizzalo roghi e forche contro i dissenzienti, e gli oppositori, i traditori, i deviaziouisti (e speriamo che ciò non accada contro gli anti-partito). Dove ciò uon uccade è perch,è non sono abbnstnnza forti per poterlo fore, ma non è perdtè la volontà ne sia assente. Ma dice A.J., anche voi anarchici siete convinti di possedere la verità. Sì, ma non la verit:1 unica, assoluta, e mai uoi vorremmo imporla a tutti i eos11. Se ci fossero tra di noi anarchici che hanno una 1ale convinzione, sarebbero anch'essi dei fanatici con la coda. Crediamo di essere nel giuslo e perciò lavoriamo e ci sacrifichiamo. :Ma siamo pure convinti che la veri– tà iutéra non è mai acquisita una volta per sem1>re e che esce soltanto dal confro1110 cli tante vcriti1 parziali e che la v~riti1 sarebbe uccisa nel momento in cui, ebi erede di possederla, si assume l'arbitrio di soffocare o far tacere lntk. le altre voci che, incl11bbianw111e,contengono anch'esse nna particella di verità. Le idee buone non debbono temere il confronto ('OU le altre. In questo modo si è sinceri assct·tori della libertà e si dimostra di credere in essa. Ci sono dei rischi da correre, si sa, ma bisogna avere il coraggio di aecet- 1arli in anticipo. I comunisti, come i cattolici, non credono nella libertù e quindi non la vogliono neppure, ma si mettono una maschera che li In sembrare paladini dell'emancipa1.iouc dei lavoratc,ri e dei diseredati . .Ecco In sostanziale e profondn differenza (;he csisle Ira noi, i sinceri democratici cd i comunisti ed i cattolici. Per questo sappiamo di uon pia– cere nè ai comunisti nè ai cattolici, i quali ci situano senz'altro nelle file dei loro nemici. A.J. nffcrma di non essere stato mai comuni!-ta per un'impossibilit.ì costituzionale (e molù di noi lo sanno). Però, aggiunge, « se fossi stato comunista (ieri, avantieri) avrei avuto fa lealtit ccl il buo,i gusto di. ric/1ie– clere fo, r.essem e d'iscrivermi al parrito, se lo fossi, oggi, farci altrettanto ». Non spiega il perchè; imagino che sia per un ~entimento di solidarietà verso un parri:o che è in crisi e che si sente, senza che ciò corrisponda alla realtà, assediato da tutte le forze nemiehe E' in generale queslo, oltre alla paura dell'iholamento o della calun– nia di lraditori, il motivo per cui molti sono rimasti e rimangono nel par– tilo anche quando non ere<lono più in esso, La sua affermazione è molto grave: mi pare che suoni condanna per lnlli coloro che stufi e nauseati di quanto è accaduto nello Stnto-guida e 634

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