Volontà - anno X - n.10 - 30 luglio 1957

uè di quelli all'estero, ma di entram. bi insieme, come un'unità, come un solo blocco combattente. Tantomeno la rivoluzione è un'esclusività degli spaguoli, perchè le frontiere della libertà sono là dove un popolo ne– ccsi,ila di essere redento. La rivolu. zionc spagnola è patrimonio del pen– siero internazionale e cerca di farsi carne in omaggio a tutti i martiri che furono sacri·6ca1i appartenenti all'umauit:t intera. La lotta clandestina negli nltimi vent 1 anni ha importanza per gli scarsi privilegi che il regime ha trat. to dai suoi complici. La resistcnzo. in terna eia sola, con amici e compa. ~ni incarcerati, sarebbe risultata quasi nulla per l'impossibilità in cui si trovano di gridarla a tutte le porte e finestre del mondo. 11 movimento in c::ilio compie questa missione con tuHd I' efficacia che presuppone la couosccn.za della Spagna e dei suoi problemi, attraverso i mezzi espressi– vi di cui dispone, con la capacità dei suoi militanti, J"abnegazione con la quale si comportano e con la since– rità dei procedimenti che permetto. no di mantenere viva In fiamma del– la rivoluzione sul soolo europeo. Il loro comportamen10 chiaro e definfto non dit tregua al regime che precipi– tosamente si sfascia. CA:\IPIO CAUPIO LE DUE 1T ALIE Mollo ;;vesso i ((UOticliani ospitano scriui polemici di lenori sull'emigrazione interna dei Sudisli ,·erso il Nord. (ta Stampa tli Torino, Jl Giomo di Milano, per accennare solo ni due più diffusi), Pare che la emigrazione di gente che dal Sud v:1verso il Nord in cerea di lavoro, si aggiri sul miliouc di unit:l. In 11ucsre JJOlemiche, af!Ìorano moho spesso dei 11regiudizi dei 11ordis1i \'erso i sudisti eh~ ricordano quelli dei bianchi \'erso i negri . .A 11arte ,111cs10, il rcnomcno csis1c ed è dovuto alla 11i:1gadella disoccupazione molto più gran: nel Meridione, cd anche a <111el co11111ICl!SO d'inforiori1à, formatosi 11er le con– dizioni in cui si è trovato sempre il Mezzogiorno, per cui molti del sud 1lcsidern110 nordisiz:i:arsi. Si sa che il fascismo aveva risohi> il problema creaudo il Commissariato per l'emi– grazione in1erna, e proibendo, con due leggi, i liberi spostamenti da un capo all'altro d'llnlia. Quelle due leggi, solo rece111emen1e abrogate, furono giustamc111e definite dn Eiruuuli: Esumsio11e del domicilio coauo e ristabilimcriro della &ervitù dclfo p;lcbt1. 00110 il fascismo, In ,1ue&1io11emeriinonale è slata l'argomento pr-eforito da unti i politici alla caccia di \'Oli nel Sud (e se ne sentirà parlare nella prossima campagna cleuornle): ci sono state le due /11c/1ie&te parlamc111uri sulla miseria e s11ll" disoccupa– :io,ie nd 0J>trn del ministro Vigorelli, e c'è siata mm ricca leueratura che ha at1ira10 su di essa l'attenzione e In solidarie1(1 di molti. C'è, però, una 1endenu n sem11lificare la questione: cioè i sudisti auribuiscono la colpa delln loro misera condizione ai nordisti che ti oppongono all'indus1rializzazione del Sud per J>aurn della concorrcnzn ed i nordisti sostengono che nel Sud non c'è spi– rito d'inizialh•n o che il fenon1eno della disoccu11azione è dovuto nll'incremcnto demo• grafico e capita loro di citare questa rivista che, come si sa, subito « dopo la libera• :ione proponeva il comrol/o delle ,1ascite, ma }tl. ù1cri111ùwta » (Il Giorno, Milano, 18 luglio 1957). E' una realtà che la miseria, la disoccupazione.. l'analfabt1ismo, la mancanza di case, di scuole, di 5trade 1=0110 mali molto più diffusi nel Sud che nel Nord, ma è a]. 572

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