Volontà - anno X - n.9 - 30 giugno 1957

collo della femmina per farla ac– covacciare, come ebbi modo di ve– dere nel giardino zoologico di Ber– lino ami.i or sono, e poi, fatta ob• bediente, le lambisce amorosamente con la lingua il capo domato. E' an– cora quello del gorilla, che sceglie di forza la. /cm.mina· di suo gusto, e però ,la sera, le preparerà un let– to d'erba secca sulla quale resteran– no le impronte dei due corpi avvi– cinati. Mt1oggi, noi., uomini moderni, ab– biamo l'impressione almeno di es- 3ere ben lo111ani da tali antiche tap– pe dell'evoluzione. Ciò mi sembra oltre ogni. possibile dubbio. Lo schiavo romano, che non ave– va 110::::e, si accoppiava liberamente t1lla/emm.i11aschiava, di sua elezio– ne. Siamo ancom a quel punto? Tutto starebbe a farlo credere nel caso e~poslO, del quale sono buon testimonio, sui documenti in mia mano. Ribellione sì; questo è grido sa• cro a cl1iu11quenon ha un'anima di 5cJ1iavo; ripetere viceversa il gesto dello schiavo, per farlo pas.rnre co– me conquista dell'uomo moderno, è, a mio vedere, sbaglio grossolano per wi cervello che dovrebbe essere ben più ma.turo di quelli che hanno guidato gli stmti inferiori della ci– viltà nmana. E' ben vero che la ragazza svede– se a 14 arini già si cf<i all'amico per gi,oco, per piacere, mentre la mam– ma le insegna e la provvede di quanto necessario ad evitare una possibile m.a tem ità; ciò che del re– sto ho trovato in Danim·arca, quan– do fui colà; ma tutto ciò è gioco, è episodio, come il buon risotto che si gusta dopo una mezza giornata di lavoro; ritenerlo bnse del vivere sembra, a chi scrive, ridicolo e as– surdo. Negli Stati Uniti, in talune uni• versità ( colleges), gli stessi ime• grwnti sospingono alunni ed alun– ne a consumare l'amore fisico per non trovarsi poi, sposati, con una incogniw iir. pii,, sulle spalle ... e fi– nale divorzio! Viceversa, il ritenere di poter get– tare la realtà delle « cose pratiche » dietro le spalle e rimandarle ad al– tro tempo, purcl,è i sensi siano so– dis/atti, ciò mi appare sommamen• te antico, perduto nellll, barbarie sorpassllta. A parte poi, e ne è qui il caso, di fondare la gioia d,ei due sul lutto e la disperazione ed il pianto di al. tri umani, sacrificati (dirne11ticati in quant.o essi loro devono) da tal forma di egoismo scanzonato e me• ne/reghista. Libero amore nell'anno 1957 è un diritto, a mio vedere, per ogni es– sere nato; ma qu,esto ,wn contro i diritti dello stomaco! rischiando la salute del piìi debole; 110ncontro i diritti che sono retaggio della col– tu.ra e del cervello! Non terremoto che distrugge o torrente che invade i campi arar.i. Il libero amore è, può divenire generale conquista dell'uom.o civile; non sarà mai ri– torno all'uomo primitivo. Evidentemente come uomo, posso anch'io sbagliare; pur convinto che la libertà d'amare vive presso di me ancora sopra un trono, e nella forma t>iù degna. Sta qui in queste stesse righe senza viltà o jattcmza. i-n una espressione sostan:ialmente ben diversa. D. PASTORELLO 533

RkJQdWJsaXNoZXIy