Volontà - anno X - n.9 - 30 giugno 1957

amore non ha subito il (lo) smar• giante rimpast-0 di stupefacenti (chiacchiere): ma, ribelle e pu• ro (?) lw saputo scrollarsi di dosso rutti i pregiudizi, le consuetudini, fo forme, gli « ismi » se11zà l'ipo• crisi<, usuale dei contratti sessuali e sentimentali. Esso ha vinto, ha vinto l'incomprensione, i nazionali• smi gretti, i ro::ziali e freddi co11-• ccui; distinti nelln nostni buldan:.o individuali.'lltn (nella nostra) gior;i• nezzt1. Piccole scintille di ,1uesta immensa iorcia dell'umm,ità, siamo in ascesa verso le stelle >>. Citazione finita. Il docmnento è certo interessan• te, si tratta n-011, di romara.zi scritti, ma di vita vissuta, comun<1ue, di un gesto umano. L'anarchia che da decenni predi• ca il libero amore, ha trovato qui i suoi perfetti protagonisti? E· la do. manda che obbiettivamente ci po• niamo. Perchè la lettera che io ho sotto gli occhi ha anche un'altra frase, che è, come suol dirsi, in cauda ve• 11enum; che ne è la co11.cfosione, quelfo che inquadra il dramma. Ricopio: << In quanto alle cose t>ratiche avremo tempo di discuter. ne ed ho buona speranza » (sic!). Dopo di che, mi perdoni il mio eroe, io non ho potuto fare a meno di ricordarmi dell'adagio: chi ville spernndo muore... il resto è noto. Qui per renderci conto di queste « cose prat.iclte » nel caso in que• stione, oh non si tratta che di que– st.o: di tro11,1reun lavoro per lui (lei., debole di costituzione, non es• sendo adatta ad u11a occupazione continuativa). Di trovare una casa, di ammobi-glforla., per <1uanto mo• destamente, di disporre allo scopo 532 di quel tanto vile deu,,ro clte l'u60 richiede; di tenere poi fino alla pa• ga della prima quindicina. Tutto ciò dove? E chi lo sa? Per le cose pra• tiche dovrà ben, ualere fo sonante strofa: « e la mia casa è il mondo intero >1. Di fatto lei è a11dMa n rapire il suo <e bello >, in llalia con diecimila fnmchi francesi (quindicimila lire) lei e lui sono rientrnti poi iu Fran• eia con poche lire dell'uomo, mez– zi limitatissimi; salvo poi /orsi ospi• tare da parenti ed amici « commos– si >> da umto a more. Tutte qui le « cose pratiche >> sul• le quali i due colombi avnmno tem• po ,li parlare. Quello che la persona riù spre• giudicata, più lontcma da ogni mo• rale religiosa o conformista, più te• tragona ai nazionalismi, alle chiac• chiere., ai pregiudizi, alfo ipocrisia, ai contratti sessm,li, e ·vi<,dicendo, si chiede è questo: se in un'epoca nella quale l'uomo non alberga più, 11011, si ciba piit nella foresw, cou bacche o crostcwei tolti allei scoglie• ra, in wi' epoca nella <1ualeil cleter• minismo economico ,Lomi,w per un ,wvanta,wve per cento la vita di tut– ti e di ognuno, è coraggio o pa:::Ul il dare il fatto compiuto prima di aver preso, per lo meno, un mode• stissimo contatto con le, realtà pra– tica; prima di tm<1 twuma sicurezza di non aver acceso i11f<mtilmente un fuoco di ptrglia, conseguenze in• eluse! L'amore, nelfo sua tradizione di migliaia di secoli, quale persi.sie in noi, è a,u:ora <1u.ellodel gallo che insanguina la cresta della gallina coi suoi colpi di becco per piegarla, la prima volta, al suo diriuo: è a,1. cora quello del leone che morde il

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