Volontà - anno X - n.9 - 30 giugno 1957

gni autonomia alle organizzazioni - e dopo il tradimento compiuto dalla Con(edcrnzione a danno dei Ferrovieri. Crediamo superfluo ogni incita– mento: se non volete perpetuare u– no 6lato di cose indecoroso e danno– so per tuui dovete aderire al Conve– gno ria noi indetto e fore qualun– que sacrificio 1>er 1>arteci1>arvi. Attendiamo ad ogni modo una im– mediata risposta. Saluti (raterni >>. Parma, 3 uovcmbre 1904 11 Convegno ha luogo nel grande salone della Camera del Lavoro. Il numero dei soci rappresentati am– monta a 201.168 2 • Vi sono rappre– sentate 16 Camere del Lavoro: Par– ma, Ferrara, Piacenza, Brescia, Sa– vona, Spezia, Ancona, .Bologna, Vi– cenza, Gallarate, if.iombino, Empo– li, Sestri l~onente, Como, Cesena; 2 Sindacali e Federa:.r.ioni: Sindaca– li Ferrovieri Italiani e Federazione lavoranti delle Pelli; 19 Leghe e Se– zioni di .MesLiere di Torino, Roma, Alessandria, Imola, Salviola, Vene– gono Inf., Milano, cc<'. e 16 altre or– ganizzazioni. JI problema centrale della discus– sione riguarda i « rapporti colla CouCedcrazionc del Lavoro )). Aprendo il Convegno il leader sindacalista Alceste De Ambris sot– tolineerà che il trudimento deJla Confederazione del Lavoro nella no– ta questione dei (errovieri (adesio– ne dei ferrovieri allo sciopero gene– rale proclamato a Milano dopo l'ec– cidio di Ponte Pict.rnsanta, e I' ab– bandono, da parte della Confedera- 1 Op. cit., pag. n. .520 :.r.ionedel Lavoro, dei ferrovieri alle rappresaglie governative) fo il !atto occasionale che indusse la Camera ciel Lavoro di Parma a convocare il congresso, ma le ragioni profonde che contribuirono a decidere i sin– dacalisti v prendere l'iniziativa, stanno nella decisione adottata in un Convegno lenuto a Firenze fra la Confederazione Generale del Lavoro e i ra1>pre5cntanti del ifartito Socia– lista, che, ("Sautorando le organizza– zionj locali, togliendo ad esse qual– siasi au1onomia ai propri movimen– t·i, ed avoncandone l'iniziativa e la direzione, le subordinava agli inte– ressi elettorali del ,Partito Socialista. Queste rngioni bastavano per ri– chiedere una presa di posizione net– ta e precisa da parte di tutto il mo– vimento operaio. Nella sua relazione il De Ambris, dopo aver s01toli,neatt> la lotta im– pegnativa che la Camera del Lavoro di Parma aveva sostenuto nel )907 e che si ria3Sumeva in 34 scioperi di categoria, uno sciopero generale a– grario ed uno sciopero di protesta, <e tutti vittoriosi, non una eccettua– ta », diceva: « Cosa sarebbe avvenuto se la Confederazione avesse dovuto pren– dere l'iniziativa o dare il nulla o– sta a tali agitazioni? Si sarebbe si– curamente \'Crificato l'i<lentico caso elci ferrovieri. Devesi incominciare coll'afferma– re la com1>le1a autonomia delle or– ganizzazioni sindacali da qualsiasi partito polilico, e che alle l)rganiz– zazioni locali sia riservata la più ampia libcrt.'1 d'azione e non devesi mai permei tere che pochi uomini le facciano da paclroui legiferando e disponendo a loro talento della vo-

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