Volontà - anno X - n.9 - 30 giugno 1957

però c1ue:iti non provano molto. li pericolo sia ne!Ja tendenza generale di questo movimento di reazione m– Lernazionale di sinistra e nelle sue po~sibili consegtienze. Orbene: tutto questo riposa flU 1111 sos1cg110:lr!Hiciale che dovrebbe C':i• sere facile distruggere con uu'o1>era di chiarificaziouc e cou una condotta coerente e retta dei rivoluzionari sinceri. Tanto i fascisti che gli ;,tali– nisli insistono disperatamen1e sul di– lemma « .Roma o Mosca » <·he rap– presenta I' ancora di ~alvezza del principio d'autorità, radice d'ogni pri,•ilegio. Il dilemma, se pur c'è mai s1nto, è sparito da un pezzo " viene mantenuto in piedi solo dni dis<·orsi di pro1rnganda e - cosa as– sai 1>il1grave - dalla so11ile abiliti• della grande stampa d'informazione. Però nnche quest'a1>parenza. alla lu– ce della realtà, finirà per cadere. E allora? La delusione di grandi mnsse cli lavoratori r:q>presenta cerio un peri– colo, ma un pericolo da affror.llarf', perchè la rivoluzione non si può basare che sulla verità, sollo pena di non c~sere che un colpo di stato. Io stessa ho visto spiriti sinceri, pieni di abnegazione, abbnndonare la lolla con nnrnrezza e ri1>iegar3i su se stessi dopo esser passati attra– ver:io le scoperte e la <.risi spirillia– le che hanno trornto in Gide la loro voce. E le masse? I!: probabile che non credano piÌI a nessuno dei gran– di Messia, nè al Duce che guida con mano forma i destini d'Italia, nè al– l'amato e venerato capo del proletn:– riato mondiale. E allora compren- 506 deramio che l"unilil 11011 è nitro che la solidaric1à degli uomini coscienti che basano sulla digniti, del proprio lavoro il 1>roprio diritto alla vita cd nlla libcrtit. cntiranno d'a"erc o cercheranno d'ac<1uistnre la capa• ci1à di pensare f' dirigersi sole. Non C un processo semplice; so– pratutto. nel periodo diUicile in cui ,•iviamo, è pieno di pericoli. Il ri– sveglio dn un'illusione è sempre un "incognita. ]n quel momento, che s'avvicina, C necessario che le forze di liberti, siano ,•igorosc. E 1 neces– ~ario che coloro ('he diram10: « La salvezza nessuno la può promettere uè dare: sta in ciascuno di noi», siano pronti a dare l'esempio cd a ~citare le basi d'un mondo nuovo. I nostri compagni spa,znoli sono stati finora, pur tra clc,•i11zioni cd errori. all'altezza di questo compi– io. Fuori di S1,agnn c'è ancora mol– lo da fare in questo senso. Però è confortante vedere come, sotto la spinta degli avvenimenti. molte co– scienze libertarie che si ignoravano, ritrovano se stesse ed entrano nella lolla, spesso senza nessun vincolo col 110s!ro movimento. La libcrti1 sul cui corpo MuS-i!olini ha fatto passare il suo carro trion– fale ed è ora incalenata ali' altare dai suoi falsi sacerdoti, trova lmr modo d'aprirsi strada nel mondo e di preparare l'avvenire. I suoi de– stini slanuo nelle mani di ciascuno di noi. Saremo degni di combattere per lei se sapremo guardare io fac– cia la veritit e proclamarla coraggio– samenle, come llcrucri. LUCE FABURI

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