Volontà - anno X - n.9 - 30 giugno 1957

E non e·è mai partecipazione della così detta base nei partitoni e nel– Je organizzazioni mastodontiche. Se si vogliono mantenere in vita queste, bisogna acc·ettnre l'apparato con tutti i suoi mali cJ i suoi veleni. I rime– di proposti da 1. Silone, quelli proposti da O. Levi (contemporaneamente a Silone 1 ) non sono che dei pannicelli caldi, che potranno lì per lì frenare lo strapotere dell'apparato, ma non potranno mai impedire che esso di– venti il meccanismo padrone del partito e dell'organizzazione, quello che prepara le elezi~nì, i congressi. che determina In politica e le 1a11ichc dn seguire via via e le impone alla massa dei suoi aderenti, che potrà a,,crc anche dei successi in allo, nrn lasccr:l la massa allo stato di massa. Ritornano, qui, a 1>roposi10,secondo mc, quello che noi stiamo clict!n– do da anni. (Sentiamo gi~ l'insinuazione ironica di qualcuno che dic-e: con qmde successo? Ma bisognerebbe poter mis:urare quanto al nostro insuccesso abbia coutrib11i10 l'azione negativa dei partiti). La costruzione di una ,;ocietil sociali~1a richiede innanzitullo da patte dei soc-ialisli di credere ncl!a libcr1à, cioè di operare affinch~ Ja società si costn,isca ,•ia via n11w.nnmente, con la formazione di minime organizzaziuni o comunì1à, in cui ognuno degli aderenti possa portare il contributo della sua creazione, del suo lavoro, ciel suo pensiero, in cnntras10, in competizio– ne o in ai-»o<·iazione con altre, chè il vivere umano è fatto di diversità, di armonie e disarmonie, di infiniti flussi diversi di pensiero e di azione e non è .s~•ttomissionc o conformismo verso un'ideologia o verso un rl,uo schcmn di società. Utopie, astrazioni! In un moudo in cui tulio è organizzato e in cui la tendenza è- all'organizzazione più perfetta possibile, ,·oi, vole1e rilornare ai tempi <1rcaici, ci si obietterà per l'ennesima voha. Si, è vero 1 purtroppo, nel nostro mondo tutto è organizzato, tullo si organizzo sempre di piì1. Persino la morte di migliaia e milioni di gente, con i forni a gas, pe~ino la schiavitl1 con il lavoro forzato nei campi di con– --.:cntramcnlo, persino la 1>0ssibili1l1di poter Car scom1>arirc l"umaniti1 pre– sente e (u1nra con le terribili armi atomiche. Non c'è davvero di che es– sere fieri, dell'organizzazione del nostro mondo. Se le nostre idee possono sembrare arcaiche. esse costituirebbero cer1a:11ente un buou antidoto ai veleni e ai mali p;0<lotti eia tutti i meccanismi di Partito, Organizzazione, Stato e Chiesa. E sarebbe già 1anto cli guadagnato per la società. GIOVANNA DERNERJ Al prossimo numero l'intervento di Cesare Zaccaria sullo stesso argomento. 1 Fo/or,t<Ì, n. 8, 30 maggio 1957.

RkJQdWJsaXNoZXIy