Volontà - anno X - n.8 - 30 maggio 1957

gione Slraniera. Il 14 aprile si ab– bocca con Carlo Cattaneo, uno dei ca1>idell'insurrezione e uno dei mag. giol'i esponenti del pensiero federa– lista repubblicano, al quale doman– da di essere a'J11DJ.C6SO nel nuovo esercito lombardo. Gli è proposto dal generale dell'esercito di tratte• nersi a Mi!ano ad ordinare nn nuo– vo reggimento di volontari. Pisaca– ne, impaziente di battersi, s 1 in!uria e chiede di esser mandato dove si combatte. Lo si nomina capitano. Arrivalo a .Milano il 14 aprile, il 17 parte per il fronte: a raggiungere il « reggimento della morte )>. In quei, giocoi passali a Milano, per invito del Cattaneo, ammiratore della sua compcteuzn militare, precisava Je sue idee Sul momentaneo ordina• mento dell'~ercil-0 lombardo in a– prile 1848: pt'ogetto in cui incitiva ad intensificare il reclutamento e l'addestramento dei volontari e pro– poneva si chiedesse alla Francia la cessione del contingente italiano mi– litante nella Lcgioue Straniera. Come uHìciale, tPJsacaue è csigen. te, coscienzioso, autoritario. Coman– da a disertori austriaci, a volontari di varie regioni, a svizzeri e financo a polacchi, che sanno a mala pena maneggiare il fucile: e vuole tra. sformarli in combattenti capaci. Al comando di una compagnia di cac– ciatori, dopo alcuni mesi di servizio difonsivi, ha occasione di Inre della guerra comballuta, dirigendo auac. chi e contrattacchi sui confini del Tirolo. Il 20 giugno rimane ferito, in combattimento, al braccio destro. Continua a dirigere l'attacco fino a che arride la vittoria. Trasportato a Salò, Enrichetta accorre da Milano ad assisterlo. Il 25 luglio è Cus1oza: la sconfitta dcli' esercito piemontese. Pisacane, ancora mezzo invalido, accorre a Milano, si presenta al Comitato di Difesa e propone: separare la causa lombarda da queJla monarchica-pie– montese, sgombrare la città, ordina– re la leva in massa, concentrare tut• te le forze tra Bergamo e di là sca– gliare l'attacco contro il corpo au– striaco sbaragliato a Peschiera, poi contro qudlo che stil bloccando Ve. nezia. li progetto non è accolto. Il 4 agosto è tfirmato l'armistizio che restituisce la Lombardia all'Austria. ]I 7 agosto Pisacaue, seguito eia Er– ricbeua, va a Lugano. Nel cauton Ticino (Svizzera italia– na) si erano rifogiati i superstiti re– pubblicaui dell'insurrezione e della guerra. I volontari allo Stclvo ricon– tinuarouo a battersi 1finoal 16 ago– sto, In colonna <li Garibaldi non si ritirò in }svizzera che il 27 del me– se, e le bande organizzate in Valtel– lina dal repubblicano Maurizio Qua– drio si agitavano ancora. La guerra era sospesa, ma l'insurrezione conti– nuava. Agli esuli repubblicani si era. no aggiunti migliaia di Ticinesi c– spu!si di Lombardia per rappresa– glia contro l'ospitalità accordata dal Canton Ticino agli esuli italiani. Nonostante la miseria di questa folla di immigrati, la Giunta Insurrezio– nale, ca1>itanata da Mazzini, lavora– va attivamente a suscitare in Lom. banlia una seconda insurrezione au– tiaustriaca. Pisacane avvicinò Mazzi– ni, mn si lenne in disparte, non cre– dc11do·alla possibilità di liberare la Lombardia mediante scorrerie di bande armate e rivolte suggerite e alimentate dal di fuori. Non credeva il popolo disposto ad insorgere e non approvò i moti che Mazzini istigò e preparò, nell'ottobre di quell'au– no, nella valle d'Intelvi. Affermava che-.le « cospirazioni non potranno ~

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