Volontà - anno X - n.8 - 30 maggio 1957

.diretta (come foce il ~incbcnlismo) lasciando in ombra il problema po– litico, non porta nè sul piano rivo– luziounrio, nè alrunitit elci lavora– tori: perchè il problema non solo non può e8sere compreso nei puri termini economici, ma è esaenzial– mcutc politico; e dove la concezio– ne politica s'incardina ~ulla conqui– sta del potere, si potr:'.t anche parti– re dall'azione diretta, ma si finisce sempre nell'organizzazione centra– lizzata che 3offochcrà ogni libera jniziativa e rico~tituirà J1ingiustizia; mentre, ove il sindacato rac,·~lga clementi di diverse correnti politi• che, così com'è stato della C.G.I.L. jn Jtnlia, è c,•ident.e che ognuna di qucslc 1cndcrù a realizzare i 1no1>ri i1iani a lut10 <lanno delle altre e, anche prima C'he si giunga alla scis– .!ìione formale, non vi potrà essere .uniti:, d'azione. Tutto ciò è già visto con grande -chiarezza dal Vanzetti, cd è su(fì. ciente a giustilì1·are le 1:ostrc riser– ''c nei riguardi del Sindacalismo. Oggi, poi, la costituzione dei blue– .chi imJ>crinlis1i dell'Es1 c- dcll'O– ·vest, la minaccia di una terza guer– ra mondiale, la nuova rivoluzione industriale che si sia giìt attuando in An1erica ed in Inghiltcrrn con l' nu1omnzione, i problf'mi attuali pit'1scollauti, insomma, oltre che tro– vare le forze del lavoro pili che mni di"ise e fanatizzale le une contro le altre, mcltono in evidenza la pover– tà ideologica e l'inadeguatezza degli organi:,:mi sin<focali a risolverli. So– pratutto il « cervello elettronico », per In sua enorme capacità di pro– duzione, mostra oggi con carntteri inconfondiLili, come la necessità del- 1< , reali:z.azio1 1edi. una società socia- lista in regime di libertà si.a questio– ne di vitale importnnza non solo per le categorie di mestiere, ma per la socielà intera posta dinnanzi al di– lemma della pili n solutn schiavitì1 o della pili am1>ia emancipazione. La socict.il tutta, dunque, non la sola classe operaia, è chiamata ad affron– tare <JUCSlourto che da sempre è stato denunziato dagli Anarchici t·o– rnc urto essenzialmenle tra autorità e libertà, e nel <1uale I' economia rap1>rcscnrn soJo lo strumento di do– minio esercitato sulle masse da una minortutza, sia questa rappresenta– la dallo Sta.lo o dal Capitalismo o dalla burocrazia degli organizzatori e amministratori cui si vn 1>rogressi– vnmcntc trasmcllendo il potere. li progresso tecnico-induslriale, insomma, in una con In crisi odier– na del « socialismo scientifi<..-o », po– ne in termini di grande attualità Pi– ~tanza anarchica della Rivoluzione in1egrale fin c1ui ritenuta un'utopia dai nostri « pratici » av\'ersari, e che ha le sue salde radici nella coscienza individtrnle . Tutti auarchici allora? Obietta l'intcrlccutore, considerando I' i110- tcsi utopistica. JI bravo Vanzeui spiega come ciò non sia necessario. E uoi vorremmo aggiungere che, es– sendo l'anarchia pil, che uu credo, una condizione di vita, I., quale per– mette a tutti ed a ciascuno di essere se stesso nel semo pii:, nito del ter– mine, Ja pratica stessa dell'azione diretta polrà raggiungere l'obietti– ''O (che sembrn tanto lontano da raggiungere con In propaganda teo– rica) mollo piì.1 facilmente cd esten– sivamento di quel che non si creda: (·omc dimo-,1ra I' c,pcrieoza slori<·a dell'Ucraina e della Spagna nei ri- 439

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