Volontà - anno X - n.8 - 30 maggio 1957

alla maggior parte e/egli uomù&-i e che la li.bertà sia un bisogno rusai diffuse, nella società umana e fra gli indivUfoi normali, e non perdere ness1uta oc– casione per comrmicarlo agli interenati. Questa discussione no,&- dovrebbe essere più necC$saria dopo i casi di. Vorlmta, della Polonia e dell'U11ghcria. Abbiaml) a$coltaio d.alla vfoa voce degli scritlori ungheresi ex comw&-isti., orn esuli. in Occiden,te, e/te cosa significasse per essi, all'e1>0cadel terrore di Rakosi, ogni segno, ogni scritt.o, ogni voce di liliertà. proveniente dall'eslero. E abbiamo le co ,ifulcn.ze degli intelletttuili italiani usciti negli ultimi mesi dal l'.l'.l. Se il loro gesto di ribellione è ancora recente, la loro cattiva coscienza, e.ssi ci assicurano, dumva però da anni. /\'on è 1,ero, e3Si ci dicono, clic fossero sordi ai ri– chimni di libertà che ricevevano dall'esterno del loro portito; muti ii, ma ,wn sordi. Molti, rimasi.i nel P.C./., si trovano ancora i,i quelle con– di;;ioni; non bisognn dare poce al.le loro coscie11:.citu1u.iete. lCNAZIO SILONF. Roma, 9 maggio 1957. C. ZACCARIA A C. BERNEIU cara Gio\'auna, è tra noi inutile, ma non inutile forse verso gli ahri, dirti quanto an~ ch'io sono d'accordo, d'accordo nel profondo, con la posizione di Silone. L'orrore di quanto ,·cdiarno ttccadere attorno a noi non gius1ificn mai che ci isoliamo dalla \'Ìla di lutti, la quale 1mr sempre fluisce \'erso l'avve– nire, con o senza il nostro apporto. Sarebbe lroppo comodo crearsi facili giustificazioni verbali cd estraniarsi da tutto poichè « tutto ò troppo spor– co». Ci daremmo Pillusione dell'anima-in-pace, ma alla lunga ci accor– geremmo che al fondo di tnlc pace c'è l'inerzia - che fra tutti gli errori umani è il peggiore. E, s'i111c11de,per mc questo ,,aie nei rappor1i con i comunisti come nei rapporti con i cattoliti e con i socialisti delle varie correnti, e con tutti in genere gli-altri che coslituiscono il nostro prossimo. Ciascuno di noi conosce le inc1uictudini angoi:ciosc che si sono oc– compttg11a1e e s'accompagnano all'apparente conformismo totale di amici in.scritti al PC, vincolati dalla disciplina di J>artito a dire bugie J>er difen– dere azioni di Stalin o Togliatti o d'altri di cui intimamcn1e hnnno orrore e vergogna. Lo stesso accade con amici socialisti cui ripugna ubbidire al– la genie in"olu1a o disfalla dal J>Olere che fan loro da Duci. E con amici ca11olici, meno numerosi ma anch'essi veri e vivi, disgustati delle affannose costruzioni di potere temporale in cui i capi rlella Chiesa cattolica fatta corpo politico, insieme ai politici ad essi ubbidiCJ1ti, stanno sommergendo tra noi ciò che resta di vivo delln religiosità cristiana. 425

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