Volontà - anno X - n.7 - 1 aprile 1957

no ancora dubitarne, gli scrittori un. gheresi gliel'ham10 gridato recente• mente, prima di mauiCcstare la loro scelta definitiva pcrchè preferiscono tacere, oggi, piuttosto che di mentire per ordine. Non ci sarit facile essere degni di tanto sacrificio . .Ma dobbiamo cerca– re di esserlo, in un'Europa infine U· nita, dimenticando le uostrc c1ucrcle, facendo giustizia dei nostri stessi er• rori, moltiplicando le nostre creazio. ui e la nostra solidarietà. A coloro, infh1e, che hanno voluto umiliarci e farci credere che la sto– ria poteva giustificare il terrore, ri– spondiamo con la nos1.ra vera fede, quella che noi condividiamo, ora noi lo rnppìamo, con gli scrittori unghe– resi, polacchi ed anche, sì, con gli scriuori russi, imbavagliati essi pure-. La nostra Icde è che c'è, in cammi– no nel mondo, parallelemente alla forza della costrizione e della morte che oscura la storia, una forza di per. suasione e di vita che si chiama col– tura e che si fo nello stesso tempo con la creazione libera ed il lavoro libero. li 1tostro compito qnotidiano, la nostra hmga vocazione è di accre• sccre con il nostro lavoro questa col– tura e uon di toglierle qualchecosa, sin pure provvisoriamente. Ma il no• stro dovere pili fiero è di difendere personalmenlc, e fino in fondo, con. tro la forza della costrizione e della morte, da qualunque parte venga, la liber1l1 di questa coltura, cioè la Ji. bcrtà del lavoro e della creazione. Gli operai e gli in1cllet1nali un– gheresi ai quali, oggi, siamo vici– ni con tanto impotente dolore, han– no compreso questo e ce l'hanno fat. to capire meglio. Ecco perchè se il loro dolore è il nostro, anche la loro speranza ci appartiene, Nonostante la. loro miseria, il loro csi li o, le loro catene, ci banno lasciata nn'credità regale che noi dobbiamo meritare: la libert:1, che non hauno scelta, ma che in un sol giorno ci hanno resa! ALBERT CBtUS NO ALLA GUERRA I Sull'interessante rubrica « Lo specchio dei tempi» dc La Stam11a di 'forino. ci /u tempo fa wia polemica tra coloro che rima11so110 gli irretiti paladini ciel/a patria (l'orwrc che si difende sui campi di battaglia) cd altri clic al disopra cli 111110 111e110110 il rispetto ,lclta vita umana. La ,,olcmic,, era sorta pcrcliè un cx,alvi110 avt!11aosalo dire pubblica- 111c111e che egli 11011 aveva mai sparato un colpo di fucile tlurallfe l'ultima guerra a cui ave11<1 dovuto partecipare. Un ex-solcfoto americano rispose co11 la seguc11te let1era che crediamo utile far conoscere: « Ho lcuo sul \'Ostro giornale la lettera di ,111elsolda10 i1ali1mo che non ha s1>Mato; non ca1>iscocome tanla genie si sia scandalizzata. Jo credo che mohi 1>ochisolda1i ab. biano a\'Ulo il coraggio di spiir:ire ad occhi a11erti sul nemico. Durante b seconda guerra mondiale ci fu un'inchiesia nell'esercito americano: fu 1rova10 che solo il 20 per cento dei soldati spar.wa. Non è facile trasformare uomini in bestie selvagge! lo riusei\'o qual– che ,•olla a spnrarc con occhi chiusi. Spero di non a,•cr uccida10 nessuno. Ora che ho viaggialo, ho conosciu10 !:i genie che l>J>aravo.Per (!IICSl0ora io mi sono giurato di non prendere più fucile, contro nessuno. Non guadagnerò mecfaglic, nm avrò mia coscienza a poslo, senza srmgue di miei fra1elli S0J)ra. Molti americani pensano cosi, e certo anche italiani. Vorrei 1a1110 che J)t1bblicas1c la mia lc11cra 1>erchèsi saJ>CSS('. JANt:S \V. HAOI.U 373

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