Volontà - anno X - n.6 - 1 febbraio 1957

.massa quello che era ed è ancora oggi io mohi paesi un prodono di eon:sumo di .claHe. Per essi il ln.voratore ha due (acce: la ,,rima è quella del dipendente che de• v'essere pagalo, la seconda, ancora. più im• portante, è quella del consumalore, Ecco perchè il lavorutore americano ha l'auto• mobile, il frigidaire, la Ja,•atrice e tulio il comfort della casa moderna. Da noi i capitalis1i, salvo rare eccezio– ni, conservano umi mentalità scmifoudale: sfruttano il più possibile i lrworatori, to. gliendo loro la possibilit.i di usufruire par– te di quello che la tecnica moderna pro– duce. Non ai 1,rcoecupano di rendere più produttive le loro industrie perchè possono contare, s1JCsso,sugli ai111ie le 1>rotezioni governa1i,·e. Anche la società amcriean:i è ben lungi dall'essere 13. società ideale. Anche là, vi– cino all:i genie che ba raggiunto un discre- 10 li,•ello di vita ci sono miserie e ,,j sono ingiustizie e schiavitù di cui il salario è la fom1a piì1 estesa. l'ila, in fatto di progresso tecnico, di sistemi di produzione e di dif– fusione del benessere, l'America è certa– mente il paese che è all'il\'anguardia. Movimento Operalon. 1-3 gennaio-giugno 1956 H. S. Ediz. Biblioteca Feltrinclli, Milano Interessantissimo è questo fascicolo (pp. 396) <ii Movimemo Operaio. Contiene due notevoli ed originali stu– di. l'uno di Franco della Penata, Il iociali– smo risorgimentale di Perrori, Pisacane e Montonelli, e l'altro di Claudio Pavone, Le bande in.surre:ionali della primavera del 1870. Inoltre contiene Lettere inedite di Antonio Scialoia a cura e con presen– tazione e commento di Paolo Alatri, Il carteggio di P. Turati • A Clii.sieri a cura di Liliana Dalle Nogarc, e tcttcre incdi– M di Rakunin (sei). Molto interessante è lo serino su G. Fer, rari, C. Pisac:me e C. Montanelli in cui F. della Pcrnta cerca di tro,,are le linee fondamentali del socialismo risorgime·nr.a- le in Iralia e lo fonti a cui esso ha at• tinto. No risuha che le sorgenti sono le idee proudhoniane (per f'crrari: federo• lìt1mo, negazione di un governo di altri su di ,wi, governo di noi per me::o di noi - selr gouVernemcnt - governo elle deca– de e Stato che diventa pura ammir1i&1ra– J:ionc). E' vero, quindi, che il socialismo alle sue origini era anarchico. Questa ve– rità diventa più chiara con Pisacane il cui socialismo diventa più ~oncreto di quello deJ Ferrari e del Montanelli; assume un carauere più aderente alle condizioni reali della società italiana (smdino il Pisacane coloro che vogliono cro,•are la via italia– na del socialismo) ed in esso vi è unità di pensiero e di azione. Già nel iSUO libro « La guerra combattuta in Italia negli t1n11i 1848-49 » si delinea il suo pensiero anar– chico che prenderà chiarezza e m:ituritù nei suoi « Saggi ». (L'era nuova cui ci avviciniamo a gran– di pa.ssi ridurrà l'immensa e putrida moc– cl1ina governativa alla aua più aemplice e11preuione; il popolo non deleglierà più nè potere, nè volere). Ed in una lettera a Cammeo, scritta due giorni dopo il colpo di S1a10 del 2 dicembre 1951 egli :iffer– merà: fa &olaforma di governo giu.sro e si– curo è « l'anarc/1io. dl Proudlion »). Il suo concetto di rivoluzione si allarga: tutto i1 popolo deve partecip3rvi per po– terne :assicurare il trionfo e arri,·arc a che gli airum.enti del lavoro aiano in comune e l'educa=ione univeraale, comune, gratui– ta, obblisatoria. Giustamente il della Pcruta riconosce che « il J)rogr:imma rìvoluzionario di Pisa– cane si compendia in una sorte di comu– nismo anarchico». j Belle sono le sei lettere inedite di Da– kunin, dirette a Luisa Vogt, madre del namralis1a ed uomo politico Carlo Vogt (ad eccezione di una direna al fralcllo di Luisa Vogt). Esse sono Mate scritte duran• to le peregrinazioni di Bakunin auraveno la Svizzera o a Parigi, tra il 1943-47, quan– do Bakunin era ricercato dalle polizie eu– ropee dietro richiesta dello Zar che lo re- 349

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