Volontà - anno X - n.5 - 1 gennaio 1957

potrei sperarsi in wui diversa-vita-sociale che purifichi anche la politica, fo purifichi talmente che perfino dal di dentro dei partiti politici diventi possibile fare del bene. Clii vivrei vedrà. Ma per ora proprio non v'è nulla di fattibile su quella via, seppur si ammetta che la ricostituzione di un Partito socialista in cui rinasca in. quanto possibile almeno l'animo di 1·urati e quello dei Rosselli - l'uno e gli altri lontanissimi sia da Nenni clic da Saragat - farcì molto bene nell'ommorbata atmosfera ,Lella socieuì iwliarw, sopratutto come remora effettiva all'invadente prepotere ,lei preti neri e rossi. Il che ripropone l'eterno problema cli tutti <J«estianni dalla fine della guerra, per gli anarclrici: che fare? E' così umiliante vedere chiaro e/te gli altri s'illudono c1uando credono di f(lr bene sostenendo dei poteri in fondo antilibertari, mc, nello stesso tempo 110n riuscire a definire per sé nessuna cl,iarci strada di azione. Non potrebbe venirci dalla Francia un ai1i.to , sulfo strnda dell'ana– lisi della degenerazione necessaria dei Partiti politici? Un chiaro esame di ciò d1e è la macchina politica definita <e Partito socialista Francese ))? Basta. pens(lre clic è stato Mollet (I scatenore la guerra contro l'Egitto: come può un t.al uomo essere ciò clre noi intendiamo per socialista? Ep– pure egli comanda, tanti gli ubbidiscono. Dun<Jue, perchè? Ecc. Da noi, la più iUuminante e più disperante analisi ci viene ammannita in piccole e grosse ra::.ioni giorno per giorno da tutti i giornali a propo– sito llella crisi del PCI. Ci-O che si dice « l'apparato)) è stato messo a mulo, eppure nessuno dei suoi capi e dei suoi soldati se n'è 11ergognato. Si sa, che il Congresso è stato ammaestrnto nelle preparazioni locali con l'imposizione di candidati fuori sede, con urw regia durissima che ha escluse le minoranze, ecc. Ma tutto ciò par nawrale. E che paia naturale a Togliatti, ormai un russo in fondo estraneo oll'animo ed ai bisogni ,/ella gente italiana, non stupi• rcbbe molto. Ma, par nawrale anche ai relativamente gioti·ani, anch'essi così ben condi::.io,wti•nlla-russa ormai ( e potrebbe ,lirsi alla gesuitica od alla machiavellica, se si preferisce) clic nemmeno più avvertono come un tale insieme di procedimenli è intrinsecamente illibertario, non può in nessun modo contribuire a m.oti di libertà, non giova a nulla investirlo di belle proposizioni ideologiche. Ancora. E' stato riportato a galla l'inquieto pensiero di Gramsci, che ormai pareva bene imbalsamato nelle edizioni di lusso delle sue Opere. Ma risuonava, parlando attrcwerso le parole pacate e profonde di un gio– vtmc come Giolitti, proprio come rumore vtuio, lingua ùtcomprensibile. E non solumto tra i fedeli del PC. Clii, tra gli anarchici, ha avvertito che quando Gramsci ammonisce oggi rivivo attraverso Ciolitii: « se non si gettano le bnsi del processo rivollizionario nell'intimità ,lella vita produt– tiva la rivoluzione rimarrà tmo sterile appello alla volontà, un mito ne- 227

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