Volontà - anno X - n.5 - 1 gennaio 1957

caoze nel Caucaso o in Crimea, avevano esaltato l'« homo novus » sovie– tico, geniale e generoso, e il grano che germogliava al circolo polare, e le patate grosse come zucche, e il padre dei popoli a cui andavano la ricono• scenza e l'amore infinito dei proletari di tutto il mondo? Menzogne, men– zogne null'altro che menzogne. E' di ciò che i militanti non si sanno dar pace, è questo che essi non possono, non potranno perdonare mai ai diri• genti del partito, a coloro che avevano visto e hanno taciuto, a coloro che sapevano e hanno mentito, a coloro che li hanno ingannati. Quanto a Togliatti, egli rimane {e<l'elein cuor suo al padrone defunto, rimane staliniano anche dopo il XX Congresso e il rapporto Kruscev. Non osa dirlo aperta.mente, lo dirà solo in privato ai suoi intimi, ma è così. La frase che gli è 'stata attribuita: « chiamatemi cinico ma io avrei fatto tutte le cose che ha fatto Stalin», egli l'ha pronunciata realmente in presenza di molti compagni che ne hanno poi parlato, alcuni con malcelata compia· cenza, altri con disprezzo. Togliatti continua a definire « errori del compa– gno Stalin)) i delitti di Stalin che hanno provocato l'indignazione e l'er– rore di tuno il mondo civile. A Thorcz, venuto in Italia ai primi di aprile per consultarsi con lui e che, a proposito del rapporto Kruscev e d'eJla condamia elci cc culto della personalità», gli dice: « ous n'cn 1>arlerons pas au Congrès )>, egli risponde che è d'accordo, che è la sola cosa da fare . ... Vediamo ora ciò che il partito avrebbe potuto fare se egli (To• gliatti) non vi si fosse opposto, ciò che avrebbe dovuto fare nell'interesse della classe operaia, nell'interesse del socialismo. La denunzia aperta e senza riserve di quanto è avvenuto nell'Unione Sovietica e nei paesi dell'Europa Orientale negli anni dello stalinismo; la condanna esplicita cd ine<1uivocabile di tutte le violazioni della legalità s0cialista, delle violenze, dei delitti, dei mostrno!iii processi di Budapest, di Praga, di Sofia, delle deportazioni di intere popolazioni, di tutto ciò che ha compromesso e disonorato il socialismo agli occhi del mondo: l'im– pegno esplicito e solenne che mai, mai nulla di simile potrà avvenire in Italia poi che da noi il socialismo sarà verità, sarà amore, sarà giustizia, sarà rispetto della personalit~ umana: un atteggiamento franco c corag– gioso del partito su questi problemi avrebbe allontanato dal partito stesso ogni sospetto di correità, avrebbe tranquillizzato le coscienze dei militanti, avrebbe indirizzato verso i comunisti le simpatie ed i consensi di tutti quelli che aspirano ad' una pii'1 equa vita sociale e credono al tempo stesso, for. wamente, che il socialismo non è incompatibile con la libertà e la dignità umana. Un partito comunista avviato decisamente e senza possibili ritorni sul cam1nino della democrazia avrebbe rappresentato un appoggio e un aiulo per quei dirigenti sovietici che hanno avulo il merito di denunziare aper– tamente i delitti di Stalin e dello stalinismo e hanno incontrato e conti– nuano ad incontrare, proprio per questo, ostacoli e resistenze di ogni genere, per i compagni dei paesi dell'Europa Orientale che si battono per la d'emocratizzazione dei loro partiti e dei loro regimi, per i socialisti ita– liani, infine, che subiscono anch'essi gli effetti di una crisi che minaccia 266

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