Volontà - anno X - n.5 - 1 gennaio 1957

Così, quello che avrebbe dovuto dividere, cementò ancor di pili i co– mrmisri tra di loro. Le conclusioni del Congresso furono quindi una ribadita obbedienza a Mosca, l'infeudamento del p.c.i. a quello russo-bolscevico, il .mo scl,icra– mento dalla parte dell'U.R.S.S. nella guerra fredda cltc esiste fra i due blocchi mondiali antugo11istici. L'U.R.S.S. rimane cioè per il ,,.e.i. lo Stato-guida. Ad essa vengono sacrificati gli interessi di due milioni e mezzo cli aderenti poicltè è impos– sibile far coincidere gli interessi di una massa così grande di lavoratori ita– liani con quelli cli uno Stato m.ostnwsament.e imperialista com'è <tuello russo. Il processo di destalinizzazione avrebbe dovuto condurre ad una demo– cratizzazione in se,w crlpartito e ad ,ma via italiana del socialismo. Tutu, questo è stato negato in Italia nel diluvio di parole che è stato l'ottavo con– gresso del partito com,mista (ed ancor prima in Polonia ed Ungl,cria dal– l'intervento militare bolscevico). E' il caso cli dire: E' morto Swlin, ·viva /,a dkczione collegiale. Non tutto, però, è così nero e cl,iuso ad ogni speranza. 1'ogliatti lia vinto il Congresso, ma non è più padrone, come prima~ del partito. In esso vi si intendono degli scricchiolii e si incomincia a ve– dervi <11wlchccrepatura. Il tatticismo, l'opportunismo del suo Capo m:m sono più un mistero per nessuno e il « Migliore » ha perduto molto della sua autorità morale anche fra i comunisti. L'infallibilit.à del Capo non è più un dogma ,lopo la condanna di Stalin; l'U.R.S.S., paese del socialismo, non. è più che un mito clic si regge ancora grazie al terrore seminato da trenta anni di feroce dittatura e da una propcrganda massiccia che non la– scia spazio al dubbio ed alla critica. I comuni.,;ti, oggi, che credono ancora nella propaganda anzichè nei fatti, è perchè la loro lunga e cieca ubbidienza ad un partito li ha « condi– :do11.ati » al punto di non saper più servirsi del loro cerllello. Oppure è gente che, avendo creduto sinceramente nel comunismo, avendo lottato ed essendosi sacrificau, durante tutta la sua vita, rifiuta di credere di t.rovarsi dava11ti ad un mito e vuol conservare ancora le sue illusioni. Tanto gli uni quanto gli altri non potranno costituire ima forza nel partito, ma continueranno a m.ant.encre in vita i quadri e l'apparato, e quindi a servire i funzionari ecl i dirigenti comunisti. Ed anche coloro che durante il Congresso, e dopo il Congresso hanno preso una posizione an• ticonformista, ma intendono svolgere la loro a:io,ie risanatrice dentro le file dello stesso partilo, corrono riscl,io di perdersi o di essere riassorbiti dall'apparato. Comunque il p.c.i. ha mostrato di essere un. colosso dai piedi di llr– gilla. Se esso ha <mcora tanto pot.ere sulle· masse 110n è per la sua /or:.a ocl. i suoi meriti, ma per la politica rea;;ùmaria dei partiti di destm e quella stupida cd inetta dei partiti esistenti. E' in essi che il comunismo, di r,wrcll bolscevica, trova le sole e vere ragioni dello sua cipparente forza. G. BERNERT 258

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