Volontà - anno X - n.5 - 1 gennaio 1957

sia quando agisce in seno ad un sin– dacato sia quando agisce nella comu– nità in cui vive, nella sua vita pri– vata e pubblica. E l'anarchismo può essere rinnegato in tanti modi, ed in tante occasioni anche htori dai sindacali. Se si vuol stabilire una misura di coerenza anarchica per In partecipazione dei compagni al mo• vimento d·ei lavoratori, bisognerebbe al1ora stabilirne altre per tutta la condona di un anarchico nel restan– te della sua vita. -- Prepararsi fin da ora per un esame attento e sereno della nostra i;tampa. Non ignoriamo le critiche (molte delle quali giuste) che si fan– no sulle nostre pubblicazioni. Acl esserne maggiormente sconten– ti, probabilmente, sono gli stessi re• dattori di esse. L'abbiamo detto già un'infinità di volte: la nostra stam– pa va migliorata, deve diventare pili viva, pili attuale, piì1 interessante; tleve agi tare le nostre idee inqua– <lraudole negli avvenimenti che ac– ')adono in Italia e nel mondo; deve diventare un efficace strumento di propaganda capace di uscire dal cir– coì:o ristretto d 0 ei compagni. Inutile ripetere tutto questo se O• gnuno di noi, per conto suo, non ha trovato qualche prop,osta costrut– ùva, qualche suggerimento veramen– te capace di migliorarla. (E se cia– scuno non tiene presente che è uo centro diffusore della nostra stampa, e che tutti quindi sono responsabili della sua cattiva diffusione). Ed ora rispondiamo alla domanda che molti si sono fotti: E' utile, in. 1'.lispensabile un Congresso? Sarà utile, se non vi si faranno dei grandi discorsi, delle discussioni -su questioni di secondaria importan. za, se vi si faranno tacere i persona– lismi, se vi si parlerà di lavoro la– voro lavoro. Saremo certi della sua riuscita se, fin, d'ora, tutti vi si prepareranno per portan•i il contributo positivo delle proprie esperienze di lavoro, o se è pronto a far tesoro di quelle altrui; se vi porteranno il contributo delle proprie idee sui tanti problemi sociali che <la secoli attend'ono di es– sere risolti in favore degli oppressi e dei diseredati; se ciascuno si con– vincerà che ha il dovere di impe· gnarsi in un'azione o in un compi– to, sia pur modesto, se vuol avviare il moto di grandi .trasformazioni so– ciali che reclamiamo da sempre, od essere capace in caso di moti rivo– luzionari, di orientare gli avveni. menti il più possibile in senso anar– chico. Un giornalista inglese, Lajos Le. d'eres, commentando i fotti di Un– gheria, in « The Observer » (25-11- 56) così scriveva: << Dal caos della tirannide emer– ge l' ordme del popolo. Uno de– gli aspetti più fantastici della si– tuazione è quello per cui, men– tre lo sciopero è in atto e sebbe– ne non vi sia m1' industria centra· Jizzata, i lavoratori prendono diret– tamente l'iniziativa di mantenere in attività i servizi essenziali secondo criteri e fini che essi stessi determi– nano e sostengono. Nelle regioni industriali, dei con– sigli operai hanno intrapresa la di– stribuzione delle derrate alimenlari e di altri prod'otti essenziali, onde assicurare la sussistenza della popo• I azione. I minatori del carbono provvedo– no alla distribuzione quotidiana del

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