Volontà - anno X - n.5 - 1 gennaio 1957

-di una organizzazione, oppure ad un individuo. J.n questo modo, essi sono per il « culto della personalità» da– to che, sia pure negativamente, al• tribuiscono a qualche individuo un potere molto pii, grande di quello che in realtà può avel'e. Imnginiamo gi:1 che la Commis– sione di Corrispondenza sarà la gran– de accusatu, nel futuro congresso. E nessuno riflette che Ja C.d.C. è com– posta di tre compagni, che ognuno di essi non aveva maggiori possibi– lità di (nre, di ognuno di noi. Se la C.d.C. ha assolto male o iJ1.SuUicien– temen1e il suo compito (ma tu che ci leggi che cosa hai Catto pili di es– sa?), però non aveva l'autori1i1 di mettere il veto su iniziative che a– vrebbero potuto sorgere in qua cd in là. (Pensino be.ne i compagni, 1nima di arrivare al Congresso, a questi problemi, li risolvano per conto lo· ro e ne avremo tutti un grande vantaggio: i giorni d'el congresso non saranno dedicati a discussioni i– nutili, o quasi). Esclusi gli argomenli che sono stati i cavalli di battaglia di quasi tutti i nostri Congressi, ci pare, in– vece, che bisognerebbe prendere se– riamente in considerazione i seguen– ti altri: - Fare un'analisi dettagHata e&• cuta della situazione mondiale, ma pili particolarmente dell'Italia, e della località in cui ciascuno di noi vive per dedurne quali possibili1l1 di azione vi siano per noi. Esaminare le forze in couflitto, rendersi conto della coufosioue che regna tra i lavo– ratori, sin per la politica di Mosca che per quella di Togliatti (ed anche di Nenni e Saragat); chiedersi che 250 cosa si può Care di concrete contro lo strapolere d'ella Chiesa e del suo braccio dcslro, la Democrazia Cri– sliana; che cosa si può Care per aiu– tare coloro cl1e, delusi dalla politica menzognera e ingannai rice dei Par– ti.ti e delle loro Guide, si I rovano oggi isolati e iuca11aci di trovare mia strada di azione autonoma e libe– rante. - Pensare seriamente gli insegna– menti che derivano dai recenti avve– nimenti internazionali e sopralutto dalla rivoluzione ungherese. Sareb– be bene che chi ne ha la possibili– tà studiasse, fin d'ora, il problema delle nuove-forme di associazione, non cementate da« disci1>line >> o da « programmi » an1.i solo da comu· ni volontà di Care in un comune o– rientamenlo di fondo. Durante l'in– surrezione del popolo magiaro il «consiglio» di operai, di contadini, di stude111i, di soldati, si è mostra– to un organo di azione diretta cHì– cace, nell'assenza di governo, e in un momento di terribile caos. Così come i souiet nella rivolu1.ione d'ot• tobre del 1917; le, colleuivitit agri– cole in Spagna, durante In guerra civile nel 1936-38 ed i Kibbutz in Palestina, prima della costituzione dello Stato. Cercare di ricavare dalle esperien• .:e nostre e da quelle desii altri un indiri::.::.o di possibile azione sociale. - Ancora una volla, pensiamo, si nRronterà il tema della partecipazio– ne anarchica nel movimento dei la– voratori. Ed inutilmenle, se lo si a_{. fronterà con il solito spirito. Noi pensiamo che sia arbitraria la di– stinzione tra attivitìt anarchica in se– no ai lavoratori, cd attività anarchi– ca fuori dei lavoratori. Chi è veramente anarchico, lo è

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