Volontà - anno X - n.3-4 - 1 dicembre 1956

ferini si ris,·egliano e gli uomini ,·cngono riso!pinl.i veno la loro primilin barbarie e niente più rimane dell'uomo clu crovo– mo cfoscuno di noi. Il calvario di Crisio? Ma è una coaa bel– la, 1ublime che mOhi sarebbero dh1>os1i ad affronlare per rimanere fedeli alle pro– prie idee, in confronto alla via crucis di milioni e milioni di uomini che trovano Ja morie dopo aver toccato il fondo della abiezione e della luq,itudine. Si prova un ,enso di angoiCia e di vertigine. Che un uomo come Piero Calc(li sin riu- 1ci10 - dopo aver avuto la fortuna di ri• 1ornaraene vivo - a conservare la sua pro. fondi umanità, a conlinuare a credere nel– l'uomo, dà un'idea della 511a11n1ura -mo• raie. La 111aumani1à si ri,•ela in 1ut10 il libro. Egli non impreca, 11011scnle odio ne111mre 11er i carnefici. Condanna il si– stema che ne è all'origine, i folli gcniaU che t1vct·a110 i111:cnta10 e orga,1i::ato cmi tanta diabolica />er/e:ione il sistema •., che ini::iai:a la dislru::ione della persona 11ma, na m!l suo ingreuo con la spoglia:.io11e e la grollesca ra.satura, e la vesti.::ione con orribili cenci... la pcrver.sità che Vt!t1foa dall'alto si propa,;aoo e rogsìungea:o l'ani• mo di ogni indfoiduo in quella -in/ernolr comunità (pag, 133). Contro il 1inem1 bisogna insorgere ed insorgere in tempo perrhè non diventi m11c– chin11 che lutto s1ri1ola ed uccide al jUO passaggio. Giustamente l'autore trova che vi era uno srreuo legame ira la prima co11do11na e le prime ~tonale che aveixmo umiliato la mia per.sono in 1,a1ria nel 1923, durame la prima rea::ione /a.scisla e lo spai:ento.so monda nel quale adeuo mi trovat-o (pag. 135). l fascisti er:rno stati gli nnticip:itori cli quel ,istema che doveva !profondare mi• lioni di uomini nella barbarie. Auguriamoci che questo raccon10, che ric,•oca un'esperienza tanto doloro1a, e quindi per rievoearl1-1deve euere eos1n1a altro dolore all'autore, aiuti a capire che non si può im1111ncmcn1e rare a11pello :ti• l'autorità cd alla violenza senza ilCalenare l'odio e ri.s,·egliarc la bcslia che donne in ciascuno di noi. E dica a 11111i che l'uma• uo, cioè In ci,•ihà si ulva giorno per gior• no, insorgendo co111rol'arbitrio, contro la ,•iolcnza, con1ro il pre1>01ere dell'autoritll. difendendo in ogni momento la nos1n di– gnità di uomini, la nostra libertà. G. B. s E G N A L A z o N I l\hx [ASTMA:-.' Hcflecrion.s on 1/ie failure o/ sociolism. The Ocvin-Adair Co. New York, 1955 1 Voi., 128 1•p. L'aulorc, per ir1c/irui:ìone radicale e J;. bertario, anali::.::ail fallimento del sociali– smo cl1e nelle sue varie /orme, ,lai Marxi• sii ai f'abia11i, gli appare comra.stante con pii - im111d.si m igliori della natura umana e q11in,1i pericolo.so Pf!.T la liber1à, poicl,è iiiddove ric.scc a conquistare il potere CO· .s1rt1isct'una nuova cla.s.se dì oli~arclii, CF.OltCES CUR\'ITCH l,e concept de cla.s.se.s.sooìate.s de Marx a nos jour.s Cen1re de dot"umcn111io1111nh-eni1are, Pta· ris, 195-1 l vol., 13(' Jlp. Corso uriit•er.sitorio clello Sorbona (nel 1953-1954) in cui sono di.sc11s.si i conccui di claue di Marx e <lei prfocipaU marxisti nonclik di sociologi non marxi.sti come Pa• rcto, Webcr, Sorokin cd ahri . 221

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