Volontà - anno X - n.3-4 - 1 dicembre 1956

pensiero di aaaerviment• che prende l'a– spetto della liber1à? ... E' la vostra ■bitu• dine. Quando voi forzate una catena, voi dite: eci:o una liber1à! Quando ,·oi fate una pre1crizione, voi gridate: ecco un'am– nistia. Ah! ,·i conosciamo, conosciamo il partito clericale ... » 1 • E' in questo clima che Pauline Roland ha vissuto, propagandalo e combattuto per Je sue idee socialiste. E/J.Sa amaL·a, e&$0 era pot1era, M!mplice e .serena 1 , ma son~ queste figure modeste che attingo110 le fiamme alla santa Uber# tà 2 , r.hc vincendo i pregiudizi .11ecobri, op– ponendosi e souraendosi al conformismo dei lcmpi, allo .11piritodi autorità, fanno avanure l'umanità. G. B. PIERO CALEFFI SI la presto a dire fame Edizioni t< Avanti! xi, Milano• Roma, 1955 Ques10 libro non ha certamente bisogno di qucstu recensione (che giunge r,on gran• de ritardo} per euere conosciuto. E' all3 aua quinta edizione, ha avuto le recensio• ni più elogiative di ,criuori e giornaliati di Iuli.i i colori politici, ha riportalo il premio Venezia della Resistenza nel mar• :w )955. Ma è uno di quei. libri che, una volta che lo si è letto, non si può fare a meno di parlarne, per l'emozione che 'lascia, per i suoi grandi meriti. letterari e più ancora per rendere omaggio all'uomo che è Pie– ro Caleffi. Si fa pre&to a dire fame è il racconto di episodi della Resis1enza, dei sistemi di tortura delle SS Tedesche - aiu1a1e dai repubblichini, e delle atrocità dei campi di sterminio tedeschi. J Ci1a10 in JEAN D•unv: HiJtoire de la Ret1olution de 1848 en Fran«, pag, 295. 2 Dalla 11ocsia di Victor Bugo in morte_ Paul ine Rofond: tt Elle aimaii; elle étaii pauvre, .simple sereine / .•.De la liberté sainte elle auisait ks fiamme,•· Non sono mancati, dopo la fine della guerra, r~velazioni e documentazioni &u la• li atroci1à, 1anto che ormai non può easervi dubbio alcuno sulla loro veridità. E1ipure, leggendo « Il flagello della .svaMica • di Lord Ruuell, che è un terribile qm1dro de– gli orrori nazis1i, cosi come sono venuti alla luce durante il processo dei criminali di guerra a Norimberga, c'era ancora Ja chiederai come mai degli uomini poteHcro 1rasforn1arsi in feroci carnefici e 110n &en• tire più nè pie1à, nC carità per le ioro vii• time e non provare nessun orrore e nes– suna ,•ergogna per il loro trisle me51iere. Al di là di un cerio limile, l'orrore di– venta incubo, 1errore, pare il parto di una mo81ruosa fantasia. ll cuore e la me111e 11i rifiutano di credervi. JI libro di Piero Caleffi è una testimo• oianza vissuta e soffcrla e, come !aie, la 5Cnli:uno ,•iva e reale, anche noi, in tuna la sua terribile atroci1à. Il raccon10 è fatto con uno s1ilc nudo, semplice che ne au– menta la eUìcacità, Esso ha come limili di 1empo il 25 luglio 1913 ed il giugno J9.J5, cioè la cadu1a del fascismo e la fine deUa guerra. Enlro q11es10tempo e'è una mate. rin abbondan1issimn di episodi, di falli di osservuioni profonde, di descrizioni dei sistemi di 1ortura delle SS, dei campi di sterminio: ed il 1u110 è contenuto in sole 200 pagine. Pii::ro Cale(fì è un !ocial.ista che durante il fascismo ha avu10 processi. persecuzioni e più volte è s1ato in carcere. Quando il fascismo cade e... la guerra continuo ... egli ai lrova a Genova, facente J>&rtedel par– tito d'azione che è già organizzato per la loua contro ·i tedeschi cd i fascisli, Si but• ta anima e corpo neUa Resistenza. E' at- 1ivissi1110,in31bncabile nel diffondere ma– nife&1i incilan1i alla diserzione, alla lotta conlro i tedeschi, nell'opera di assistenza :ii disertori, nel mantenere i collegamenti i:on i compagni dell'organizzazione, nel distribuire am1i, nel cercare di menere in piedi un'organizzazione cinadina, mililare, p0Ji1ica ed economica. L 'l1alia ufficialo era 11llea1adei cri.minali che dis1ruggen• no lo noatre città, ed uccidevano e tortu• 219

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