Volontà - anno X - n.2 - 1 settembre 1956

chhwque entri in relazione cou degli uomini liberi, deve essere pronto al contrasto delle idee, dei giudizi, dei fatti. Volete un esempio recente della disposizione di spirito che esiste presso di noi verso quello che suc– cede in Russia? L'ultimo romanzo di Nekrasov è apparso in Italia, 1>0- co Ia, in due versioni simUltanee; mentre, se non sono ntale informato, nella stessa Russia esso è stato stam– pato solo sollo forma di appendice in una rivista. UNA VOCE - Ora è UJ>J)<ErSO an– che in libreria. SILONE - Tanto meglio. Vi siete chiesto perchè codesto vostro roman– zo sia apparso da noi così prontmncn. te e perfino in due versioni? La ra– gione è che, nel cam1)0 culturale, la concorrenza è ancora la legge della nostra vita, e }>erfino gli editori co– munisti del nostro Paese non sfuggo– no a questa legge. 1\Ii dichiaro dunque folice di que– sta possibilità di allacciare ·relazioni con voi scriltori sovietici. A dire la verità mi sarebbe diffi– cile dj riprendere ora contatto con i cittadini sovietici da me conosciuti nel 1>assato, poichè essi {iono stati uccisi . .l\fa, dopo essere stati assassi– nati e ricoperti di fango, alcuni d.i essi sono -stati ora riabilitati, men– tre J>er altri la riabilitazione non 1>uò tardare. Non si può Tendere ai morti la vita, ma a.Imeno l'onore. Da questo punto -di vista la nostra situazione, qui, è alquanto para.dos– !ale; tuttavia è con animo tranquil– lo che mi trovo seduto attorno a questo tavolo assieme a degli scrit- 1ori sovietici. Tanto più che i.I co– ;ideuo disgelo non significa, per me, !lll. « embrassons nous», ma dialo– go e di..scussione. 98 I nostri colleghi sovietici, ,1ui 1>re. senti, non hanno ancora raccolto J'in– ,rito a essi rivolto da Sartre; essi si sono astenuti da1l'at1accarci con ]e loro domande e dal crilicarci. Ma poichè 1a coniercnza non è ancora terminata, noi aspettiamo le loro .ac– cuse alla nostra vita int.clleuuale. J'orse essi già sanno che noi stessi ci critichiamo senza posa. D'altra parte, prima di rivolgere ad essi alcuni ap– punti, mi sia consentita un'altra os– servazione 'J'uui sanno che vi sono diverse naniere di criticare lo stato attuale della Russia, della Cina, e de11e De. mocrazie Popolari; e ve n'è una che è tipica dei (aseisti e dei conserva– tori. Non so se sia necessario dichia– rare che quest'ultima non è stata mai la mia, nè quella dei miei ami– ci. Noi critichiamo il comunismo to– t:ilitario d.al punto di vista clcl mo– vimento operaio libero. Una critica di questo genere, fin dai primorclini (lella rivoluzione cl' ottobre, venne formulata da Rosa Luxcmburg. Era una critica fatta dall'interno della rivoluzione, una critica di amici del– Ja rivoluzione. Non sono nccc~arie molte parole per precisnrne il con– tenuto essenziale. Quella critica si definisce nelb rivendicazione della Iibertà e della democrazia proletaria come condizioni necessarie per evi– tare la decadenza burocratica delJa rivoluzione. Ho rileuo di questi giorni, venen– do qui a Venezia, gli avvertimenti profotici ai bolscevichi che Rosa Lux. cmbnrg formulava nel 1918, dalJa prigione d.i. Breslau. Quelle l)agine costituiscono ancora oggi, a mio avvi– so, il commento più pertinente al XX Congresso del Partilo Comunista Russo. Il pronostico si è avverato.

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