Volontà - anno IX - n.10-11 - 1 maggio 1956

RIFLESSIONE INATTUALE ... Hidiculo, e tuttavia comune, l'umore cli Tiberio che poneva maggior cura nell'estendere la sua rinomanza per l'avvenire che non ni:i:1 rendersi gradevole e stimabile per gli uomini de] suo tempo ... ... Non faccio nessun conto dei beni che non ho potnto impie– g,1re ad uso della mia vita.· Quale io sia, voglio esserlo altrimenti che in carte. La a1ia arie e la mia ingegnosità le ho impiegate a farmi io stesso valere, i miei slu<li ad insegnarmi a fare, non già a scrivere. Ho messo tutti i miei sforzi a formare ]a mia vita. Ecco il mio me– stiere e Ja mia opera ... ... Come 0tlierei una tal lode, d'essere uomo abile negli scritti cd uomo da nulla e scio<'co nel resto. Amo più d'essere clavvero scioc– t·o ·qui e là che se avessi sì mal scelto come impiegare il mio valore. M·i aspetto così poco di farmi nuovo onore con questi scritti c.he credo sarà molto se non perderò nulla del poco che m'ero acquistato. Per• chè questa rappresentazione sorda e muta, a parte ciò che nascon– derà <lei mio essere natura1e, non si riferisce alla mia condizione mi– gliore, ma anzi a me ormai scaduto dal mio primo vigore ed a11egria, tirante al flacrido ed al rancido. Sono sul hasso della nave, che sente prossimo il fondo ed il fango ... ... Chi ha del vaJore lo faccia apparire nei suoi costumi, nei suoi proposili ordinari, nel lral1are l'amore e Je liti, ne] gioco, a letto ed a tavola, ne1Ja condotta <lei suoi affari, neJl'economia della sua casa. Coloro ch'io vedo {are dei buoni libri nel corso d'una vita dissipata, avrebbero prima di tutto ordinato il loro vivere, se m'avessero ascol– tato ... MONTAJCNE c1a: E5sais, lihro JI, capii. XXXVII, « Lcttre à Mme De Duras)) • Bibliothèque de la Pleiac1t! .\'RF, Paris. 1936 . pagg. 156-7. 610

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