Volontà - anno IX - n.10-11 - 1 maggio 1956

A DIO ANCHE CESARE J :e1?1°!:~~à Gi!?i!~! 1t~f8;a:i::::"!: !e;:~ i es~:•::::g!!ie 1,0 ~~:;~: •oha Ja10 saggio della sua omni§C:ienza, dando anche ad esso « norme », a suo giudizio so)e morali, per il com1>0del capitale e del lavoro. Dando un colpo al cerchio ed uno alla botte, ha lodato l'inizia1iva privala che, ae lilx-ra, • accrt',ce In riccl1e:ua comune, oltre ad alleggerire la fatica dell'uomo, ad ele• vare il rendimento del lavoro, a diminuire i costi di produ:ione, ad accelle.rure la Jor– ma.iionl! del risparmio•··· cd ha condannato la «pianificazione» il cui prezzo * t! slato di inntm1erevoli rovme provocate da una Jor:a in$anu e di&truurice », .1u.iungendo però (siamo nell'ltaliii in cui il Vaticano <0ntrolla " libere imprese » ed il governo uhbi– dienle aJ Va1icano con1rolla • imprese di Staio») che « non sono giU$ti/icati i lamenti al riguardo ili alcuni interr:enti dello Stato, diretti non ad impedire l'impul5o tiella pro• dwione ma II regolare una di.stribuzione più equa del beneuere cl,e l'irulmt,ia umana produce. Tali inrcrven.ti non po.uono es5ere 5enz'altro dichiarati illesittimi ... ». Così, lulli hanno parole clauiche da 1irare per dimos1rare morali lf' loro azioni: i capitalisti che « operando per i propri leGillimì interessi concorro110 al bene ,lei Jin,toli e alle /or/une della patria », i politici insediati nello Stato che con il suo i111ervento ai oppon~ al « regime della libertti assoluta ». Il discorso, J)CrÒ 1 11011si è fermnlo a qucs1e ban11lità, buone per lutti gli usi. Il Pnp11, è poi sceso nel suo 1crreno di caccia, il terreno del potere della.i Chiesa. Ed alloTa la sua ingegnosità verbale ha eacrcitata a dovere sul prccc110 famoso « date a Cesare quel che è di Cetare ». H11 proclamato che la « Cliiesa... non potrebbe dargli (allo Stato) rii più !lenza tradire la sua missione. il mandato affidatole da Cristo. E come non re• sta esitante e,l al:a la voce là dove il potere civile tenta di attribuir.,; il monopolio del– l'i.stru::ione e dcll'educozìone giovanile, C05Ì si oppone per quanto riguarda i principi morali a cl1ium111evoleue una sovercliia ingerenza dello Stato nella que.stione econo• mica ... i, 1 , Con una 1ale &eparazione di 1ale specie Ira il potere il temporale » e (IUello « spi• rituale• nulla re8la precluso all 0 i111erveoto del Grande Prete e della sua organiz::u:ione (che ben si sa è moho II temporale »). Divenla giustilìcala l'invasione della Chiesa in lulli i campi dell'attivi1i1 1ociale e politica: non 1010 la scuola, ma anche le opere assistenziali, gli spellacoli, 111110come le elezio111, le hanche ad ugual 1i1olo che l'industria. Ma l'aver cosi annullato ogni ,]i. mire all'azione della Chiesa, non è parso ancora sufficienle al Papa: ha ammonito che la Chie~a deve vigilare pcrchè non le venga sollratto alcuno dei « compiti di nllività • che le son propri. E poichè non v'è nulla che la chiesa giudichi « proprio», l'aspira– zione non della al Potere Totale svela il suo orribile viso - anche &e parla dietro ~chernu PU .-ui sta 1critto « libcrlas », proprio come all'uso giesui1ico. Davvero qucsla JHlVera repubblica, in cui Fanfani e Segni diuerlnno di « socialità », per contraslnre i moli socialisti del popolo, e Togliatti • Nenni e Saragat a loro voha si preoccu1nmo soha1110 d'aver la loro feua nelle torte del potere, è bene simbolizzata dalle sue grandi figure di Grond1i che si fa fotografare inginocchialo dinanzi. al P11pa, di Toglinui che fa votare il Concordato nella Cos1i1uzione: è una Hepubblica clericale, in cui fJCrfìno gli 01111ositori nl governo si son fatti l'animo del prete. G. B. 1 Le 1:i1niioni i-OllO pr(~ da • I.a S11,m1>(1 •• 15·4·1954 588

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