Volontà - anno IX - n.10-11 - 1 maggio 1956

L'operazione nella volontà di automa:ione? Ecco una prima indagine pouibile. Come, poi, .si può concepire che gruppi .sociali intereuati a contra.stare le devia:ioni autoritarie dell'automazione, ma aru:he intere.s.sati ad utili:::arne la poten:iale capacitò di bene, .si mettano in moto .senza co.stituire a lor vofla élite.s di guida? Come potrebbero interve– nire volontà cli Iavorntori, .scri:a pas.sarcper le Centrali sindacali? Ecc. V'è un grande bi– .mgno di ricerca, /Jcr chi ,mchc parlando dei probtemi del lavoro (e dell'automazione in particolare) .1enra .1oprattmo ,,,e.senti le volontà di libertà come nece.ssaria .salvaguardia contro gli errori. La rivi.sta rimane aperta a clii poua contribuire a tale ricerca. RED. RIABILITAZIONI Che valanga. dnl piccolo inizio. Oin:uori minori, e poi funzionari map;giori PC d'ogni paese, e 1>oigenerali, e JlOi miniiltri, infìnc perfino 1cienzia1i e leuernri, quan1i morti e vivi son rime1ei &ulle 1elle da cui S1alin li aveva laui cacciare con le mani. dei &uoi 1ervi s1e.;si che oggi l'aiui:mo a risalire. Tutti ri1•etono: ma i 111or1i? A noi non intcreuano molto i morii che IJ01rchbero oggi dinuovo comandare, ee fossero vivi. Ma &i ci intereuano i morti (ed i vivi, se ce n'è) che non erano nè con Lenin nè con Trolzky e meno che mai con Stalin, e che oggi non vengono riahili1a1i. Quan1i, che e1erci10 immenso, di uomini e donne noli ed ignoli. I nuovi padroni <lei PC sovietico tlis1ruggono il milo di S1nlin perd1è ai crei il loro mito. S1alin non più ha sempre-ragione 1>erchè poua avere 1empre-ragione Kru11cev o Bulganin. Non ~i fucilano più i comuni~li dissidcnli: ma nemmeno s'amrueue che vi 1iano degli anli•comunisli viveuli, nell'URSS. C'è assai meno « nuovo » di ciò che molli JlCn~ano, nello gangs d'uomini-avidi-di– potere che dominono nell'URSS la classe poliitcn. Ma essi hauno messo in moto, forse aenza enpcrlo, cerio perchè non po1evano farne a weno lutto un giro d'idee inconsue1e nei popoli atl essi soggetti. Han teminalo dubbi in luogo di certezze. Ed i dubbi attecchiscono 11res10,nelle aocietil 1enute tt:hiave dallo S1ato. E famm molto cammino, sonerro, menlre sembra che non esistnno. E J>Oifìni– ticono aempre col grrmioare, un poco dappertulto teneri virgulti di libertà, che daranno però frutti certi, che ri -ini:r.iano la marcia del popolo verso il suo proprio avvenire. I politici russi se ne accorgeranno tra qualche lempo, che macchina hanno meua in 111010,distruggendo con le loro mani il monolito Stnlin, questa summa di tutte le po~sibili certezze. Chi crederà ancora, iu Hussia, ad altre J)Ossibili certezze 101ali? Qu1m1i, invece, vor• ranno ritrovare Jopo la frana dell"idolo le loro piccole cer1cne personali. Ed è di que• ~li piccoli mo1i che si gencrn s'alimentn razione sociale, l'azione del popolo contro l'insienrn ,lella macchina polilicn o politicizzala d:1 cui sono 011JJressi. Il popolo si rimelle in marcia conlro lo Stato ...

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