Volontà - anno IX - n.9 - 1 marzo 1956

loro ultima tenerezza e la loro debolezza ... ». Ed anch'egli dovette espa– triare perchè il fascismo non tollerava italiani amanti dell'Italia, voleva sol– tanto sudditi ubbidienti. La sua vita è rie1:ocata da giovani liberali, da giovani radicali, nell'am– bito delle fornrn.zioni politiche organizzate. E' rievocata la .ma curaggiosa « Uivoluzione liberale,, - rivista così. a1wrta che anche un puro a/larchico come Camilla Berrwri 1wtè collabo– mrvi. E.'' rfovocato il suo coraggio nel resistere alle prPssioni a11.che fisiclr.e che cercavano cli <lonrnrc la :wa volontà di libertà: i « pugni cinti, pu.gni ricevuti ... n co11cui 1ra11quiJli;:;:(JV(1. la ma.mma rientrando dOfJO un'aggrcs• sione. Ma la gente d" oggi, in Jw.lia, salvo pochi, è sorcla.: non. risuona a tali voci. Dei molti moltiSJimi è saggio esemplare il già nominato signor Ma– lagodi, illiberale ed aritigobcttiano quanto può immaginarsi, e pur fab– bricante di ben torniti insieme di parole volteggianti attorno al mito-Go– betti per adomame la bandiera del Partito che lo paga. J pochi che non profittano della « commemorazione» per tirar acqua al proprio mulino, sono i soliti: la brava•gente che vive con l'anima 'fuor dei Part.iti e della Cl,iesa. - ancl1e se apparentemente in taluni casi par vi partecipino. Son tra la gente comune. Son poclri, ma ci sono, questi per cui il ricordo di Cobetti è un incitamento a non intru.pparsi, a essere– se-.uessi, condizione per qualsiasi az.ione sociale costruttiva. Tra <1ues1ipoclii, ,wn per la concordanza totale delle idee ma per la concordanza certa dell'animo, siamo anclre noi. V. TRA GENTE SERIA ln qucsli giorni in finlandin si è concluso, può dirsi, il periodo po111-hellico. Lo S1n10 russo hn evacuato la zona della base di Pokala, 1ornata (con le case vuotale) ai suoi abi1an1i di prima della guerra che ne erano stai-i totalmente espulsi. ] profughi della Cnrelin auorbita dall'URSS (ed il cui popolo aveva abbandonato in massa case e terre) 110110 ormni pra1icamen1e sistemati dinuo\·o, ognuno coa la sun feua di terra da lavorare e la •ua casa. Ecc. No1izie consolnn1i. .Ma in que~te nolizie s'è ap1lreso un curioso par1ieolare. Poichè alla fine della guerra molla gente aveva avula la casa distrulln, ed in più i profughi careliani a,·evano pur bi– sogno Ji alloggio, è durato da allora una decisione a cui anche i ricchi ti sono souo– posli: le camere di ahita~ione disponibili dovevano essere date una per cia5cuna per– &omi. Chi ne aveva di più dovevn 11mmot1crcdei profughi in casa sua, Decisione da gente seria, {Fa male al cuore ripensarla in ltalia .•.). 472

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