Volontà - anno IX - n.9 - 1 marzo 1956

una rapiditì1 straordinaria: ogni anno nascono 250.000 bambini (' ci sono cioque milioni di mussulmani minori di venti anni. Per essi, una miseria generale, un reddito ammale di 20.000 franchi (il minimo salario vitale mensile oltrepassa, iu Francia, questa cifra), una disoccupazione diffu;;;a che spinge migliaia di algerini a venire a lavorare in Francia nei lavori piìi duri e piìi iwalu.bri. Fra gli europei, una piccolo minoranza molto ricca, ma l'immensa maggioranza non ha chC delle rendite uguali a <1u{·lle dei francesi mcdii e che sembrano prospere confrontai<' con l'estrema 1loverti1 degli autoctoni e perd1t• essa ha la garanzia di avere del lavoro, c-omc pro– prietari terrieri o come [unzioriari. [u que::ito, riassunto in qualche cif.ra , sta tutto il dramma algerino. Un d.r:unma, il <'lii scioglimento potrebbe essere trO\'ato con l'c,;propria– zionc delle grandi società terriere a profitto dei coltivalori mw,sulmani senza terra. come soluzione di partenza. Pcrchè, tutto rimarrebbe da rarf' do1>0, nel campo dell'istruzione, dell'irrigazione, dell'industrializza7.ione, della messa in valore del territorio algerino. É lo scatenamento delle passioni, la violenza aperta c le loro dcbol{· influenze sulla natura dei problemi di ba~ che fanno e::iilare degli uomini. poco sospetti di colouinlismo, come Alberi Camus, egli stesso nato in Algeria e che invita luni gli uomini, di tutte Je origini, ud intendersi per sbarazzarsi degli sfruttatori materiali e morali, ma senza ricorrere alla t,rtierra che col– pisce indistimamenle responsabili ed innocenti. Da parte nostra constaliamo 1a completa incapacità della Francia a condurre una politica adeguata ai bisogni algerini. Secondo i t·alcoli piìi 1>onderati, sarebbero necessari 400 miliardi di franchi per mmo, per permei• tere all'Algeria di rialzarsi umanamente e materialmente, e sempre in una misura molto debole, poich.è in qne.sto modo il livello della vita si rialzereb– be ,del tre 1>ercento. Ora, J'appello lanciato dal primo ministro socialista. Guy MoUet, parla di un prestito eccezionale di 200 miliardi in fovore del– l'Algeria, e si sa che il costo della repressione si eleva a <1uesta somma .... In questo momento si sta pagando un secolo di colonizza7.ione: con il sangue, e seguendo dei sistemi politici senza grandezza e senza potenza. La ·Francia non è più in condizioni di far fronte alle sue stesse cambiali. Tra l'Algeria che si s,,eglia e la metropoli in decadenza, una 1crza for– za deve intervenire 1>er garantire l'autonomia algerina e per fornire mezzi finanziari e tecnici che la rendano possibile. Il movimento internazionale, se non esistesse solo sulla carta, avrebbe, in questo senso, una azione da iwolgere. s. PARANE LIBRI ALL'INDICE L•amico Capilini ha publilicato 1111 libro il cui ti1olo, J)Cr chi lo conosce, dice 1t11to: « Hcligione a1ter1a >l. Ln Chiesa cattolica lo hn subito me8so all'Indice. C'è chi se ne è ;,lupito. Non certo noi, nè (crediamo) Cnpitini. Parlare di « religione aperza li in Italia, in pre!enza del potere immenso della Chiesa cattolica, è come parlare di corda in casa dell'impiccato. 522

RkJQdWJsaXNoZXIy