Volontà - anno IX - n.9 - 1 marzo 1956

Poi, sui giornali della gente-per-bene c'è stato perfino chi ha osato di,.e che in fondo (<••• il Dolci con la sua azione si è sistemato, s'è fatta una casa ed una macchina ... )), Vergogna per cui non c'è parola altra che schifo. Ma intanto l'iniziativa di Danilo Dolci sta dando i suoi /rutti. I libri di Danilo Dolci 1 alzano il sipario sulle condizioni di atroce mi– seria in cui vivono t,ante parti del popolo italiano. Trappeto Partinico son saggi vivissimi di verità, inducono a pensare ai cento altri villaggi e paesi analogamente inumani, sopratuuo del sud ma non solo del s,ul. Qualcuno alfine, tra chi vive in uno di tali paesi e villaggi o vi si 1.rot·c1, occasfrmal– mente, non ha più. gli occhi chiusi: impara a guardare. i.Pensa. La mac– china dell'wnanità si mette in moto. Accanto ai libri, l'azione di Danilo Dolci addita la via su cui si può s11c– rare di costruire qualcosa di valido. Non la via della politica, l'inserirsi in un Partito, l'eleggere Tizio piuttosto che Caio a deputato, perchè Tizio o Caio ci prenda nella sua clientela: ciò che ancora i moltissimi concepiscono come l'unica attività (< realistica», « costruttiva ». Anzi, fuori delle sedi po– litiche, la via del vìvere con il popolo sofferente, del promuovere in basso la coscienza della propria condizione subumana, dello scuotere con l'esem– pio il giogo della servitù. Azione sociale, non azione politica. Danilo Dolci è il simbolo più alto, la speranza più alta, di questo fa– ticoso avviarsi a rinascita del popolo italian-0, tra le mille volontti nemi• che dei padroni in atto e degli aspiranti padroni, tra l'inerzia ancor più ne– mica delle moltissime persone intruppate in masse dai politici. E' l'esempio di Danilo Dolci che ammonisce: sempre si può fare, quan– do si vuole, anche se si è pochi - perfino se si è soli. Ma non inserendosi nello Stat.-0. Anzi, restando deliberatamente nella società - cioè contro lo Stato. • Il maltempo. L'inverno è stato duro assai. E le cronache ne hanno illustrato cento aspetti. Tra. essi anche un a.ipetto umano è a/fiorato veramente tragico: nel– le grandi città come nei villaggi, c'è stato un m1,mento improvviso e fortis– simo della mortalità. A Napoli, ad es., il « bollettino demografico » che di solito conforta i benpensanti con il quotidiano spettacolo della grossa eccedenza dei nati sui morti, ha invertito il suo colore: nei giorni delle nevicate del gelo i morti han superato i nati. E lo Stato, che ha trovato miliardi per finanziare i giochi di Cortina, miliardi per finanziare i viaggi intonw al mondo dei ministri e dei loro seguiti, miliardi per finanzUlre i produttori di films, miliardi per finanziare le industrie irizzate, s'è trovato a mani vuote dinanzi a tante sofferenze, a tante sciagure. Ha lanciato il solito appello da mendicante: e <}uando aiuti 1 vedi: Fare presw (e bene) perchè Ji muore, ediz. Francesco De Siiva, Torino 1954; Banditi a Partinico, Bari, La1erza 1955, 470

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