Volontà - anno IX - n.9 - 1 marzo 1956

lTALlA 1956 ANNO IX n. 9 1 marzo 1956 Q UATTRO FATTI emergono nelle cronache ultime del nostro paese. Vale la pena di fissarli in; carta anclie noi, seppur già tanti l'han fatto: la gente è tanto distraua. Danilo Dolci, il maltempo, il discorso-testamento del ministro Vanoni, la commemorazione di Gobeui. Danilo Dolci. I fatti sono ormai noti a molti: cominciamo ad apJX1ssionare, a di– strarre dal Totocalcio e dal pensiero-delle-elezioni. Un giovaue ha osato da solo iniziare nella società italiana l'azUme cli rolturn più dura e più riso1ir111te possibile. Scegliere una zona poverissima, una terra di briganti, stabilirvi la pro– pria vita 1u•rl'opera di illumina::.io,w e d'aiuto che si può compit:re soltonto nella comune attività quotidiana. Sposarvi una vedova con già molti figli ed adottt1re cou lei altri ancora figli tra i molti che nessuno soccorre. Ecl ,un giorno decidere la manifestazione pubblica che ponga tutti in necessità di pensare e di decidere. Preparati mediante un giomo di digiu110 (e quindi di riflessioni) gli animi dei hworatori-senza-lavoro di Partinico a n-0n lasciarsi trascinare sulle vie dell'inutile violenza in cui spera,;a,w i loro avversari, li ha condotti a « lavorare» su una pubblica strada, afft >rman.do in pratica quel diritto teo– rico r1l lavoro che inutilmente la Costituzione dello Stato italiano afferma tra tant'altri per illudere di fumo i stwi sudditi. Lo Stato è subito intervenuto. CarabinUui, agenti di J>Oli.zia,si son af– frettati alla solita ingiunzione: smettete. Danilo ed i suoi hanno resistito, han continuato a lavorare. Ed allora hanno arrestato lui ed alcuni dei suoi compagni. Poi, un sottoministro del Coverno-cristU:mo del signor Segni ha osato dire, a giustificazione dell'azione delle (< rmtoritlÌ >>, che cc••• le condizioni locali non so,w così brutte come le descrive Danilo Dolci ... »: empia bugia, che pone il governo allo stesso livello morale del feudatario siciliano.

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