Volontà - anno IX - n.8 - 1 febbraio 1956

Sarebbe utile esami,uire <1ua1tto il gioco el,ettor<Je e la scena parlamen_ tare siano sempre meno il rifl.esso dei confl.ilti reali che dividono una na– ziono. Così., come sarebbe utile studiare l'ignoran.:;a totale dei candidati, per ciò che concerne i problemi più urgenti che l'Assemblea Nazionale <leve teoricamente risolvere o definire. Ricordiamo soltanto che il funzi<r nament.o del piano di equipaggiamento - detto pian,o Momtet - che ha orientato l'economia francese in modo decisivo, non lw, praticame11.t.emai conosciuto un controllo parlamentare. E ricordiamo che tutti i fenomeni coloniali, t<mto quelli dell'Indocina e dei merca.ti iruliani, quanto qu·em della, Tunisia, ,lei Marocco e, oggi, dell'Algeria, hanno avuto l'intervento dei deputati solo sotto la forma di constata.zio,re delle nuove situazUm.i de– terminate da spinte o da movimenti extra-parlamentari. Viceversa, piccoli– li.tigi, vecchi antagonismi animano le campagne dei discor~i, dei manifesti. Ecco un esempio: quakhe mese fa, un socialista, Cristian Pineau, si pre-– sentava davami alla Camera come candidato alla direzione del govenw. Non ottenne la maggioranza. In suo favore votarono soltanto i socialisti ed i so. ciakristiani fll1.R.P.). Nel corso della cmnpagna. elettoral0;, il partito so-– cialista combattè i cristiani-sociali. e si alleò con la borghesia wtt.iclericale, percliè una legge che portava il nome di Ba, .an.gé - votata dal M.R.P. trC• cordlwa dei sussidi alle scuole libere. Ma lo stesso partito socialista s'in– tese, attraverso il <( Fronte Repubblicano», con avanzi del movimento gol– lista i cui rappresentanti reaziorwri e ruizionalisti - specialment.e nelle pro. vincie dell'ovest - votarono _anch'essi la legge Uarangé. Non cambia niente al dramma della Francia fare sì. che il termometro salga o scenda per concluderne che la teniperatura è cambiala. Se si os– serva il termometro elettorale, si constata e/te il gruppo comunista conta. centocinqua,rta. deputati e che il gru.p1>0 « pou,jadista » ne riunisce cin– quantadue. Le abilità propagandiste ,w,r. hanno, dunque, servito a nulla. Il primo capitalizza i rancori e le s11eranZedi una classe operaia che è te– nuta in di&parte della condotta degli affari e raccoglie i benefici della quasi inesistenza. di un movimento operaio lucido ed i11.t.raprende11te. Qw:uulo i salariati di un'i,npresa si stt1cca1wdal P.C. e dalla sua succursale sindacale la C.G.T., è perchè prendono posizione per ,ma soluzione di cui co1wsc01w gli elementi e contro la quale « le gu.ide ben-amate>> si drizza,w. Ma gli stessi salariati votuno conumista, su un piano più generale., cioè sul pian-O del mito. Il partito comwr.ista accumula e sfrutta lo scontento; morirebbe se i suoi f~leli riim parassero a regolare da loro stessi i propri affari. ~ questa una situazione conosciuta. Qtiella del « ponja<lismo » l'è meno. Pierre Poujmle è un fan/aro,~ che la decadenza francese fa salire al fir– mamen.to <legliuom.ini forti. Ha i,u:om.i11ciatola sua carriera pochi anni fa. Dopo di essere stato, quando era a,u;ora giovalw, un sin1,patizzante del mo. vimento di Jacques Doriot, ed in segui.to ingaggiato nell'esercito francese combattente, si era, all'indomani della guerra, instaUato come cartolaio a 428

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