Volontà - anno IX - n.8 - 1 febbraio 1956

paese dove la forma di amministrazione esclusivamente statale è molto impopolare. Attualmente questo problema, in un senso più generale, ed anche in relazione alla grande industria di altri rami, è preso in consi– derazione in tutti gli ambienti, tanto dal partito socialista, quanto dagli stessi ambienti governativi. Uno dei problemi più recenti che si continua a discutere sulla stampa del paese, è relativo al progetto di pensione per la vecchiaia per tutti i cittadini. Questa pensione deve essere del 35 per cento della media ren– dita annuale e deve diventare effettiva dopo i 67 anni. Attualmente, esi– ste solo l'istituzione della cosidetta pensione popolare uguale per tutti i cittadini, senza tener conto delle entrate durante il loro tempo attivo. Questa pensfòue popolare che è modesta, rimarrà nella forma attuale, mentre il nuovo progetto tende a creare un complemento sotto forma di un'entrata supplementare il cui importo, nella maggioranza dei casi, sarà superiore alla somma percepita a titolo di pensione popolare. Così. la pensione per i vecchi assumerà la forma di un'assicurazione per la quale si pagano premi a partire dall'età di 17 anni. Secondo l'opinione della commissione, i sistemi di pensione già esistenti per impiegati, funzio– nari e piccoli gruppi di operai dovranno includersi nella nuova organiz– :,,:azione. Questo dettaglio si sta riesaminando, però lutti i partiti tutte le organizzazioni sono d'accordo sul principio della nuova pensione che pro– babilmente andrà in vigore nel 1958. Però il problema sociale più importante, in questo momento, non è questo progetto anche se se ne disc1,1terà molto, ma il problema dei prezzi e dei salari. Jl direttore della Banca Nazionale Svedese, socialista, ha da poco pro– nunciato un discorso che certi giornali conservatori hanno definito una << bomba atomica politica ll. Il direttore della banca mise in rilievo il peri– colo della inflazione monetaria che deriva dalla corsa tra salari e prezzi, che è la caratteristica dell'attuale congiuntura. Infatti, questa corsa è assur– da, con effetti fortemente negativi innanzitutto per le persone in pensione ed i piccoli risparmiatori ed anche per molti gruppi di salariati, per i quali gli aumenti di salari ottenuti « si dissolvono nell'aria >l, per dirle, con le parole di Ashrink. La centrale sindacale socialista di Svezia che, nonostante gli avverti– menti ufficiali, reclama una serie di aumenti di salari, ha da poco dichia– rato che pensa di «coordinare>> le trattative per nuovi contratti collettivi, e ciOO, i contratti non saranno condotti a termine dalle diverse federazioni industriali affiliate ma dalla stessa centrale. Questa centralizzazione della politica dei salari corrisponde al « trend » generale della poli'tica sindacale socialista e tende in fondo ad una « coordinazione >> delle attività sindacali con la politica del governo. D'altra parte ci sono anche manifestazioni critiche, tanto in seno al partito SO<'ialista quanto tra i sindacalisti libertari svedesi che sono i più 426

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