Volontà - anno IX - n.8 - 1 febbraio 1956

ti: <;hi comanda è il meccanismo ri– gido dcJla macchina da cucire, non !On possibili var~aziooi personali. L'operaio alla pressa in una fabbri– <a di macchine da scrivere non può muoversi se non coi moti e col rit– mo predeterminali da ehi ha costrui– to Ja macchina: eh 'egli sia Carlo o 'Maria non conta. All'estremo, l'o– peraio che ha il suo posto fisso lun– go lo « catena » d'una fabbrica di .automobili o d'altre produzioni di serie o di massa non ha scampo: per tutto il tcm.po del suo lavoro deve dimenticare d'essere una persona, o– gni suo pensiero o fantasia o ricor– do particolare dev'essere tenuto con cura lontano, chè un attimo di di– slr:izionc 1lllÒcausare un disturbo nel flusso delle operazioni intervin– co.late che la serie di macchine co– manda. Agli operai si chiede soltan– to che con le loro braccia eseguano i movimenti lor assegnati. La lor mente runziona come un regolatore anch'esso meccanizzato, wlo per as– sicurare quei movimenti dati nei tempi dati. Questa del1 1 operaio imprigionato alla sua macchina per tutto il tem– po del suo lavoro, privato intera– mente della gioia del lavoro-libero che è tra le più alte possibili per uomini e donne, questo sì che me– riterebbe di chiamarlo « manieri– smo ,. in senso assoluto, come un in– sieme di volontà 3lte a detenninnre che altri, molti altri, siauo condotti (costretti) ad operare alla maniera ifissata da alcuni. Ed è sommamente istmttivo che si determini per un'im– posizione, non per una scelta. Tendenza estremamente illibcrta– ria sempre, sia in atto, sia in poten. za - sia che si tratti di arti figurati- 120 ve. o di la\·oro Ull'CCanizzato,o di ri. cerche erudite, o piì1 semplicemente– profondamente dei rapporti sociali, delle forme della società. Avvio alla trasformazione sociale non nel senso della società-di-persone ma anzi nel senso della societì,-ulvcare, della SO· cietà . formicaio, non pili umana. Contributo a creare e perpetuare l'e– sistenza couucssa di « masse >l da una llartc e « élites » dall'altra. Illiber– tà. Illibcrtà sempre. Ogni volontà con cni una o pili persone intendono di tutto « sistemnti:1.zare » nel campo dell'umano è nemica della libertà. L'umano è per essenza asistematico, poichè o è personale o non è. Quan• do non agisce spontaneo, vivo allo stato nascente uclle decisioni di per• sonc singole date (entro le qual i confluiscono liberamente le mille connessioni con le persone altre, pas– sate e presenti) allora s'inquina sem– pre, pili o meno, di zoologico: al– lora si cammina a ritroso. Riflessioni collaterali, quante. Jlo visto di recente in una rivista P:C 1 la fotografia <L'un <1undro « Le fosse ardeatine n di Guttuso. Non vo– glio affermare nulla, pcrchè non co– nosco nulla di questo 1>ittore (ohibò. sento dire: come ignorante; ma non ho tempo J>Crtutto, ho troppo lavo. ro). Ma direi, da questa riproduzio– ne in bianco e nero, che si tratta di una cattiva imitazione del « Guerni– ea » di Picasso. Opera dav\'ero « al– la maniera di ». E poichè essa è « in– quadrata» entro la corrente anti– Jibertaria che s'etichetta « stalini– smo-leninismo » e per.fino « comuni- 1 Realismo, Milnno, luglio-agosto 1955.

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