Volontà - anno IX - n.8 - 1 febbraio 1956

corsi politici, ccc, L'indottrinamen– to continuo e la forsennata propa– ganda, mentre non riescono a strap• parli dalla loro apatia, tanto più li infastidiscono e li umiliano. Nei paesi liberi, l'indifferente ò dispo– sto a credere tutto senza però deri– varne alcuna conseguenza; nei pae– si 1otalitari, non crede più a nulla. Entram.hi gli atlcggiamenti .sono, sul piano psicologico, favorevoli al– l'inazione politica, all'ignoranza e alla incoscienza sociale. La sloria ha visto sonnnosse, ri– volte et1 insurrezioni scatenate con– tro atti arbitrari dei potenti, contro ingiustizie simboliche che sembra– vano intollerabili anche agli indif– ferenti. Si tratta quasi senrpre di ca– si in cui l'individuo poteva identifi– carsi con la vittima; alla sua imma– ginazione, la ingiustizia si presen– tava non come un fatto politico, ma come una sfida personale. Gli uomi• ni, quando la loro affettività forma– tasi nell'infanzia è messa in gioco, s'impegnano nella lotta, e <linlf'nti– cano, come nella collera, la (>ru– denza che di solito ne guida i passi. Ben più che da una coscienza socia– le, la loro azione è allora detenni– nata da certi elementi .inconsci del– la loro coscienza individuale. · È raro che il popolo si rivolti per conquistare la libertà, ma la scopre rapidamente sul suo cammino e ne va fiero. Ogni rivoluzione ha biso– gno della libertà per stabilirsi in una legittimità, ma l'abbandona per dare piìt solide basi al suo potere. nel preci80 istante in cui lo slancio affettivo delle masse si esaurisce, in cui gli indifferenti ricadono nell'a– bituale apatia .sociale. EMi non .!i accorgono di aver perso la libertà rcccntemenl<' acquisita, ricomincia– no come prima a risentirsi delle a11- gherie e delle vessazioni, ma senza ribellarsi. Nel 1917, i menscevichi lanciava– no la parola d'ordine della liberlà e della democrazia socialiste; farro– no vinti. Lenin trionfò prometten– do la terra ai contadini e la pace ai solchtti. Circa dieci anni prima, il capo comunista .aveva dato pro\'a della sua 1nofonda con1prensione della reahit psichica formulando una parola d'ordine di un'apparen– za ridicolmcn1c modesta: cc Esigete il kipiatok 1 gratuito! )), In realti1, gli operai di fabbrica avevano biso– gno dell'acqua bollente per prepa• rarsi il tè. Missione storica del pro, letariato 1 coscienza dialettica dellf' classi, sì, sì! Ma, nell'attesa, ciò clw le masse comprenderanno a colpo sicuro è questa rivendicazione. Lo psicologo che si piega ad. osscr. varc i problemi politici non può es• sere un "kipiatokista » e, quindi, ritiene che, nella Jottat contro il to- 1ali1arismo, la liher1à in quanto pa– rola d'ordine non ha se non una de, hole e6fìcacia finchè il rf'g:ime non C scardinato. I due principali le.mi diffusi senza tregua dalla propaganda dei governi comunisti sono: 1) nei paesi ca1,italistici, tutti coloro che vivono del proprio lavo– ro sono condannati a una mieeria disperata, che non cessa di aggra• varsi: 2) tutti i regimi non sovieti('i sono votati entro breve tempo alla guerra, si dietmggeranno facendo la 1 L'acqua bolle111e. 415

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