Volontà - anno IX - n.7- 1 dicembre 1955

dronale non è riuscita) la platea ha reagito vrvacemente. Ma dicevamo che queste sono state manifestazioni marginali, che sem– pre in un congresso si verificano, co– me posizioni opposte di estremo li– mite. Un congresso è come una ter– mo-fusione. L'atmosfera si fa incan– descente, perchè i] liquido fuso del– le opinioni possa entrar facilmente in uno st.ampo preparato prima da artefici altamente specializzati. Tenendo conto di <1uestofotto, cer– chiamo di vedere quali sono le cor– ren1i che tesseranno l'ordito e 1a tra– ina dell'attività futura delle ACLI. A noi è parso di vederne tre: ]) <1uella di Dino Pezzato, presi– dente centrale delle A.OLI; 2) quella dell'on. Rapclli, vecchio sindacalista, amico personale di A– chille Grandi e anlagonista dell'ou. Pastore; 3) quella di Clerici, rappresentan. le delle AOLI milanesi: J. Secondo Pezzato le ACL! dcò– bono essere di guida al.la C.I.S.L. e spina d.orsale della 0.C. A proposito di quest'ultima, egli dice,•a: « il settore politico è un campo di natu– rale proiezioue dell'azione soeiaJe dc I movimento ;dista », e perciò ·au– spicava « un sempre •pili fattivo' inse– rimento aclista nei diversi organi della vita politica ». Seguendo questa logica egli finiva col consigliare il rifiuto dell'« aper– tura a sinistra » proposta dal fanta– sioso on. Nenni. L'unica « apertura a sinistra » è quella che consiste nel– l'inserire più elementi aclisti nella D.C. (notiamo per incidenza, che il sottosegretario della D.C. è l'on. Ru 4 mor, il quale proviene dalle AOU). 352 2. L'on. Rapelli è stato molto più duro nell'attacco contro la C.I.S.L. e l'on. Pastore e più possibilista ri– gu&Tdoai rapporti con la C.G.I.L. e con il !P.S.I. Tutto ciò è spiegabile. Pastore ha voluto assumere posizioni autonome, creando con la C.l,S.,L. quasi un sin– dacato di tipo americano - almeno a parole - quasi un bu.sineu un.ion. D'altra iparte ora le ACLI, non aspi– rando ad essere un nuovo sindacato ma volendo una posizione di guida, debbono far sì che tanto la C.I.S.L., quanto la D.C. si pieghino ai suoi voleri. La tesi deJJ'on. Uapclli fu soste• nuta con tanto calore che l'assem– blea a un certo punto si divise in due !azioni urlanti « viva Rapelli » « vi. va Pastore ». D'altra parte Rapelli non ha escluso un possibile incon– tro con la C.G.I.L. e con il P.S.I. 3. Clerici, a nome delle AGLI mi– lanesi, ha espresso invece una terza 1>osizione. Egli ha detto che le ACLI non debbono tendere oggi ai sinda– cati « bianchi », ma che l'obiettivo da raggiungere è <1uello di un sinda– cato ideologicamente neutro. Secondo lui - per una sottile di– stinzione da avvocato - un movi– mento siudacale ha una sua ideolo– gia •(e le AOLI si definiscono « mo– vimento »), •mentre una organizza. zione sindacale no (e la C.I.S.L. è un'organizzazione sindacale). Perciò la C.I.S.ll ... pecca di presunzione, quando dice di avere mHt concezio– ne originaria ,propria e la 0.C. stes– sa pecca di presunzione quando vuo– le far diventare sia le AGLI che la C.I.S.L. strumento della sua politi– ca. Sole le A:CLl •possono pretendere di essere un « movimento guida ». Dato che Clerici è di !Milano e dato

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