Volontà - anno IX - n.5 - 1 settembre 1955

reazione in Sicilia. 5) Di dare vita ad un holJettino che sena di collega– mento t.ra i compagni e gruppi della Sicilia, la compilazione del quale è affidata al Comitato di Palermo. 6) Di attivizzare nell'ambito regionale i compagni capaci di svolgere propaganda orale, i cui nomi sono a disposi– zione dei compagni che li richiedono presso la Federazione; e di proporre al Congresso della F.A.I. l'intercambio degli oratori delle varie regioni. Particolare invito è rivolto al compagno Randollo Vella, che già iniziò il suo giro di conferenze in Sicilia, perchè si trattenga più a lungo nell'iso– la. 7) Udita la relazione sull'attività 1>ropagandistica svolta nella regio– ne, i convenuti ringraziano per i loro aiuti fattivi i compagni dei gruppi riuniti d'America, dell'Europa e deHa Federazione Anarchica Lombarda. 8) Esaminata la relazione dell'opera svolta dai Comitati di difesa sindacale del.la F.A.I., per liberare l'organizzazione operaia dal centralismo mono– polizzatore, ne approvano l'operato ... 9) Infine fu discusso l'ordine del giorno proposto per il Congresso di Bologna e si riaffermarono i concetti teorici dell'anarchismo, e venne dato incarico ad alcuni compagni presenti al Convegno di rappresentare la Federazione Anarchica Siciliana al Con– gresso di Bologna » 1 • li Convegno regionale contribuì alla rinascita: in quanto tu un incon– tro di esperienze diverse, una clùarificazione per certe posizioni ideolo– giche, un'affermazione della necessità di coordinare Je t>ossiliilità e le at– tività Jocali, rivo1gendoJe unite verso il conseguimento di obiettivi comuni, e, infine, perchè maturò il proposito di un periodico regionale, che ebbe finalmente pratica attuazione. Per tutto jl resto esso costituì un fallimento, i cui molivi sono principalmente connessi alla recentissima formazione di taJuni gruppi, non ancora resi efficienti dal mastice della maturità ideo– Jogico-pratica e dall'affiatamento delle individuaHtà componenti. Lo stesso impegno unanimamente assunto dai convenuti, in medto alla partecipazione al Movimento operaio, per liberarlo « dal centralismo mo– nopolizi.atore », sarebbe rimasto tuttavia una formale dichiarazione per 1a generalità deg]i anarchici siciliani. In pratica, infatti, domani come già ieri, solo taluni militanti avrebbero partecipato metodicamente alle quoti– diane lotte operaie, prospettando per i singoli problemi le soluzioni sugge. rite dall'anarchismo; mentre tutti gli altri avrebbero continuato a vivere una vita alquanto staccata dalJa realtà, impegnandosi nelle fotte dei lavo– ratori, allorchè queste -si fossero trasformate in manifestazioni di piazza o in veri e propri conflitti con i padroni e con la polizia. Per taluni di coloro che con i fronti popolari del dopoguerra, nati e vissuti nel compromesso e per il compromesso, avevano contriliuito al rafforzarsi dello Stato italiano, questo atteggiamento attuale quanto futuro, di resistenza da neo-illuministi e continuatori de1le tradizioni prefasciste, era giusti!6.cato dalla preoccupazione che convivere con i social-comunisti, in un ambiente ormai da essi compromesso, sarebbe stato un imperdona- 1 Cfr. la relazione del Convegno, in Umanità Nova, 16 marzo 19-1-7(a. XXVJI, namero 11). 239

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