Volontà - anno IX - n.5 - 1 settembre 1955

Occorre che il popolo si faccia a– dulto cominciando con porre in dub– bio tutte le idee che dìn qui ha pro– fessalo per consuetudine o per un insegnamento basato su promesse non dimostrabili; e le riguardi con senso critico al vaglio di tutte le e– ..spcrienze d.el passato, dal più lon– tano al piil vicino. Che analizzi il concetto di autorit,ì,, concetto-chiave su cui si basa tutto il suo comporta– mento e su cui poggia l'attuale so– cietà: dal1a religione alla politica, dalla "ita privata a -quella pubbli– ca, e che si può esprimere sintetica– mente in due parole: Dio e StlltO. Dio: donde sorge questo concetto? Si può credere ad una rivelazione? Come sorge la religione, le religio• ni? Come e perchè sempre le caste sacerdotali, ritenute depositarie del– le ri\'elazioni (e quante rivelazio– ni !) dopo il primo momento di. « i• spirazione >>sincera ..... - quando c'è - diventano in un modo o nell'altro a– s1u1issime caste dominanti della po• litica? ... Non ci accontentiamo dei "ari catechismi e delle risposte pre– fabbricate allo scopo di imbrigliarci in un sistema di "ita comodo agli at– tri. Rifocciamo il cammino dell'u– mana riflessione alla ricerca aeTia Verità, e \'Cdremo l'attuale mito re– ligioso trnrre le proprie origini dal piì1 lontano favoleggiare dell'uma– nità fanciulla (e quindi essenzia'l– mente fantastica) intorno al mistero della vita. Riflettend.o sulle varie religioni, dalle piì1 ingenuamente naturalistt: che alle pii1 speculativamente perfet,. te, noi le ved.iamo poggiare da un la– to sulJa tensione dell'umana natura verso l'Infinito - che è il travaglio operoso ·per superare ogni limite del 218 nostro relativo esserci - e sulla in– genua pretesa di comprenderlo in noi; e dall'altro lato sulla volontà di dominio di una casta sulle genti che in essa hanno riposto la ifi.ducia e )a speranza di una impossibile rivela– zione. E la suggestione di ogni fa. vola religiosa, in cui si proiettano in forma talvolta altamente poetica, sentimenti ed ideali profondamei:ite umani, è tale che persino la filoso6a, scuola della critica più serrata, ne resta trop1>0 spesso soggiogata, an– che quando sembra la sua prima e formidabile nemica. Da Platone ad Agostino, da Cartesio a Hegel la metafisica, o filosofia dell'Assoluto, è lutto un congetturare, con la pre– tesa di costruire scienza, nel campo di quell'Inconoscibile che la religio– ne pretende di rivelare. Persino Kant, che nella sua « Critica dena Ragion Pura » aveva dato un defini• tivo colpo alla metafisica, dimostran– èlo In impossibilità per la nostra mente di conoscere al di là del mon– do sensibile, riafferma poi l'idea di Dio. E si osser\'i con quale ragiona– mento: Siccome in questa vita è in– colmabile l'abisso tra bene e felicità, alla cui conciliazione l'uomo aspira con tutte le sue forze, dobbiamo po– stulare l' immortalità dell' anima in cui si dovrebbe comporre il dissidio rimasto insanabile in questa. E dob– biamo postulare altresì l'idea di Dio <e d.i una causa di tutte le materie I; quale contenga il principio della connessione di assoluta verità e ai asso~uta felicità » che può essere realtzzata soltanto in un processo al– l~infìnito. !" altri termini, Kant per risolvere 1 problemi fondamentali dell'umanità, e vedendo che ciò è estremamente difficile (per l'indivi• duo isolato veramente impossibile),

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