Volontà - anno IX - n.4 - 1 agosto 1955

pera fondamentale (le stesse per tut– ti) le sole opere concernenti la sua Sf>Ccialiti1. Ogni nozione culturale cli uno clei mf'mbri !arebbe considerala come un acquisto culturale della c0Uet- 1ivi1à. È facile discernere il carallc– rc fittizio di queste cognizioni. Asso– miglia ad un pranzo della buona so– cietà in cui uno mangerebbe della minestra, l'altro dell'arrosto, il terzo dei legumi, il quarto dei dolci men– tre un <111intnberrebbe ed un sesto si pulirebbe j denti. I marxisti negano l'integrazione culturale con la divisione del ]avo– ro nella <( società di classi >>; e a(. fermano questa integrazione cultura. Je come base della · e, socfotà senza classi>>; il lutto senza ricordarsi che la societi1 senza classi ai loro occhi suppone la soppressione di ogni tli– visione del lavoro d.unque l'esisten– za di una cultura precetlentement.c integrata. 4. - n Partito può infine, (e tale è insomma il contenuto attuale del– la formu]a sovietica) prendere a suo conto ]'utilizzazione e il « supera• mento,, della scienza e della civilti1 così detta « borghese >> e ciò in mo– do da sodislare, se non la sete di conoscenza o il senso creatore indi– viduale dei frustrati, almeno ]a loro volontà di potenza. Ciò avviene con l'inquadramento politico, mi]itare e poliziesco degli intellettuali di ogni categoria dirigista, per mezzo dei ri– voluzionari di pro!essione che rap– present.ano il proletariato. Questi ul– timi (come certi aristocratici del– l'an.cien. regime o borghesi del nostro tempo) « sanno tullo senza aver mai imparato niente ». lnlaui, sono i lo-– ro servi che sanno per loro, mentl'I! essi hanno il potere di pagare mol– to caro questi graeculi, di picchiarli a vo1ontà e di imporre loro per leg– ge il buon 1>iacere del maestro in ma. teria di vo1onti1 e cli opinione. Que– sto equivale, nello spirito del Partito o del Comitato, ad una presa di pos. sesso politico su tutta la scienza e tut– ta Ja cultura. Trimalcione ·unisce nella sua per– sona sacra il lavoro dei suoi schiav'..f e lo spirito dei suoi buffoni. ANDRÈ PRUNIER ANARCHISMO ACCOMODATO Vt sono, nel variegato pnnorama delle lettere italiane, due uomini diversissimi che pur lega una affinità di fondo: Cnjumi e Longnncsi. Ambedue saoebbero, se avessero il coraggio di voler scegliere una posizione di loua sociale conforme al loro animo, degli anarchici. Sentono vivamente l'istanza politica dell'anarchismo, il negarsi permanente ai grupJ)i d'uomini deteriori che pretendono di comandare insediati nei meccanismi dello Stato. Per di 1,iù, sono ,,er temperamento ere1ici, non-conformisli. Ci sarebbe tulio. l.'anarchioo è però socialmen1e in un:i posizione scomoda. Ed anche personalmenle è uno sforzo non sem1>re piacevole mantenere fede a sè stessi in tulle le occasioni. t 111vece cosi comodo parl11re senza conformismi. Perciò son come sono. L'uno, confinato nei 1,iani della letteratura, dove gli interessi paion remoti, di– fende la Confindustria contro « l padroni del vapore», di Rossi, e che maldestra di[esa. L'altro, qualunquisteggiando su una rivista vivace che non s'impegna mai in nessuna di– rezione, è pensato da tutti uno-di-destra: e com'è \'ero! 155

RkJQdWJsaXNoZXIy