Volontà - anno IX - n.1-2-3 - 1 luglio 1955

La manovra ipocrita dei partiti che agitano la necessità di commuovere gli AJleati con i nostri sacrifici è trop.po stupida, mentre anche i ciechi vedono che nessuno d'eS!i ci vuole partecipi al banchetto 16nale dei vin– citori. Peggio ancora quando si agita il miraggio di una Italia in via di risor(Tere a grande poten:ia, che è una manovra criminale. Noi siamo per natu:a un paese povero e modesto; se vogliamo giungere a condizioni mi– gliori, ]a via è la conquista della libertà, la via è 'il lavoro, ]a via non è mai la guerra. Nella guerra saremo sempre battuti, anche vincendo. Ab– biamo visto venticinque anni Ia che nemmeno seicentomila morti han gio– vato a farci uscire dal nostro rango di nazione giovane e con poche risorse. Stiamo pagando ora il conto dei debiti innumeri, di denaro di sangue di dolore di servitù, con cui Mussolini s'è permesso vent'anni di illusoria vita da ricchi. E ricordiamo che anche Mussolini disse, aggredendo la Francia, che gli occorrevano tante migliaia di morti per ]a grandezza d'Italia. Stu– (>idità. La patria si serve lavorando, la patria si serve lottando per espel– lerne i parassiti, la patria si serve attivandosi percbè l'italiano medio di– venti un cittadino invece di seguitare plebe. Gli italiani servono vivi, non morti. E gli italiani vivi intendono l'ammonimento dei partigiani greci, « eroi » finchè si battevano da soli contro i tedeschi tra la loro S:ente mo– rente di fame, ma « banditi )> appena hanno alzato le armi contro il go– verno reazionario insediato a casa loro da influenze straniere. La mobilitazione Ia parte della gran manovra di asservimento del po– polo italiano io cui tutti i padroni e gli aspiranti padroni son concordi, ciascuno sperando di utilizzarla ai propri fitri. Ma noi siamo stanchi di essere considerati un gregge di pecore: vogliamo diventare una moltitudine di liberi cittadini entro liberi Comuni. Non importa al popolo distinguere tra iJ battersi per la monarchia o per una ipotetica repubblica comunista– cauolica. çhi ha volontà di battersi, vuole che sia per sè stesso. Vuole la sua guerra. Guerra su molti ironti. Oggi contro Hitler e Mnssolini, do– mani contro Franco, dopodomani forse contro altri, ed oggi e domani e sempre contro i dominatori interni, contro le caste dei ricchi dei Dlilitari dei preti dei professionisti deUa politica, contro tutti i parassiti, che han succhiato dal 1870 ad oggi la poca e sudata ricchezza prodotta dalla nostra fatica, complici Cris1>iGiolitti Mussolini Bonomi i Savoia il papa tutti sullo stesso piano insieme ai loro accoliti. In questa direzione si rifarà di nuovo il carattere dell'italiano medio, dell'uomo e della donna comuni: e solo così si avvierà la ricostruzione del– l'Italia, il suo nuovo Risorgimento, nel lavoro redento, nella 1ibertà con– quistata. Viva la nostra guerra, per la libertà, contro tutti i padroni, qualun~ que sia la teoria che ne maschera l'oppressione! Viva la libertà! I GRUPPI LIBERTARI Sl

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