Volontà - anno VIII - n.12 - 15 aprile 1955

gli uomini è sufficiente per sapere che eui non sono nè migliori nè peggiori da uno porte come dall'al– tra, f' che le circostanze, più che una cattiveria od una bontà infuse fanno degli uni delle vittime e degli ahri dei carnefici. La naturo dell'uomo ha, sì, del– le debolezze: tuttavia non è solo inl– pa&tata di bassezze e lo spirito di gregge non è solo fatto di conformi– smo e di een•ilismo. Vi si trova pu– re una cerla abitudine di moralità, che attinge le aue giustificazioni nel– Je credenze e nelle ragioni metafi– siche, uegH interessi di classe, ma che è, al di sopra di queste spiega– zioni, una nceessitù individuale del- 111vita collettiva, del contatto istin– tivo ed affettuoso con i auoi simili. Tutte le azioni degli uomini, an– che quando sono immorali o bru– tali, cercano una approvazione mo– rale. Dakunin ottribuisce una gran– de importanza alla massima di La Rochcfoucauh: « L'ipocrisia è un o– maasi-0 che il vi;io rende alla vir– tù » J>erchè l'ipocrisia denuncia già una conccuione di carattere morale, tm sentimento di vergogna. Peraino lo Stato che Bakunin combatte cosi furioS:tmente, è sottomesso a questa imposizione delJa natura Umana: e Lo Stato è la for:;a ed lw per sè, prima. di tutto, il diritto della for=a, l'argomenlo trionfante ciel fu• cile da. guerra. Ma l'uomo è fatto in. un modo co• sì strano clw <Juell' argomento, per <1uamo elo<1uente possa sembrare, non gli basta per molto tempo. Per imporgli il rispetto gli è nece.•sario assolutamente una quabiasi giustifi– ca.:ione morale. In. pili gli è neces– sario che questa sa11:ione sia. talmen- te evideme e semplice eia. convin– cere le masse che, dopo essere state ridotte dalla for:.a. dello lato, deb– bono euere condotte ora. alla rico– noscen:a morale del suo diritto ». 1 Che cosa dice &e non che il biso– gno morale dell'uomo è piia poten– te della paura per la sua J>ersona 6sica? Ma c'è la morale essenzial– mente religiosa ed autoritaria, che sottomette l'umanità diseredata aUa onnipotenza di Dio e dei suoi rap– presentanti, aU'onnipotenza del Po– tere e dei detentori di beni. Morale deHa Chiesa e morale dello Stato, morale antropofaga dei capitalisti, utile alle classi ed alle ca&te che l'hanno invent11ta e se ne servono ma nociva al1a maggioranza che ne subisce le conseguenze antisooiali, nonostante i pretesti di. cui si copro– no! Essa è dunque pii1 inumano che umana: essa è immorale. Tutta Ja storia e il perdurare dei mali del passato nonostante i loro aspetti di– versi, l'attestano. Bisogna, dunque, creare una nuo• \'a morale, una morale umana ed umanista. Perchè, nonostante il suo materialismo qualc.hevoha trascen– dentale, ]'uomo è per Dakunin, In misura di ogni CO!a, il 6ne superio– re delJe sue lotte e dei &uoi sogni. Bakuniu sa unire, senza sforzo, questo materialismo e questo uma• nesimo, l'eYoluzione biologica della specie e le pure aspirazioni dell'in– dividuo, questo derivante da quello: « Chi ha ragione, gli icleal.isti.o i materialisti? Una. -volto.che la <Jlu>· 1 L'imf)ffo Kno11.tO-gf!rmQnico e la Rie.Jo. l1uione l"!iale. 69f

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