Volontà - anno VIII - n.10 - 15 febbraio 1955

]\--.rrorc di quell'impresa e i modi per correggerlo. Le sue conclusioni, che egli cominciò a mettere per i– suitto già nel 1833 e quindi almeno una decade prima di Proud.hon, ra1>presentano la prima coerente ft. losofìa .anarchica di cui si abbia no• tizia. La Jezione fondamentale che ,v ar. rcn imparò dal Iallimento della Co– lonia di Owen, lezione che egli con– tinuò ad elaborare durante iJ resto della sua vita, era che non si 1>uÒ subordinare l'individuo alla comu– nità senza che si producano conse– guenze disgraziate. La cooperazio– ne Ira individui, come predicata da Owcn, era un principio eccellente, ma a condizione che gli individui inlercssati fossero J)Crsone libere, che cooperavano voloritariamcnle in vista di fini che avevano il pieno consenso di ciascUDo di loro. L'idea propria di comunità di Warrcn, che egli cercò di tradurre in pratica su scafa limitata diverse volte durante ]a sua vita e sempre con magbrior successo di Owen, era (Juella di un gruppo di individui che scambiavano il Joro ·1avoro, od 1 prodotti relativi, su una base di stret– ta ecJuitù: ora per ora. La sua costru– zione che ebbe più succes.!o, sia co– me, mezzo di diffusione dcJlc sue idee sia come iniziativa pratica, (u que1la del « Time Store » (magaz– zino de] tempo), che egli impiantò in tre luoghi diversi. Questo magaz– zino vendeva merci al costo, pili una piccola percentuale a copertura del– le spese generali, e la quantità di tempo spesa dal magazziniere 1ler servire un cliente era conteggiata al– la raLa oraria vigente cd aggiunta .al prezzo. Per chi è familiare con l'ampia generosità dei principi c- 550 conomici di Kropotkin c'è qualco– sa di freddo ed un poco scostante nella peculiare [orma yankee di a– narchismo di Warrcn. Ma non si può negare che funzionava bene, non soJo come sistema economico ma nel preservare la sovranità jndi– viduale meglio d'ogni altra specie di comunità, e meglio anche delle co– munità real izzatc da anarchici co– munisti. I successori di \Varren ncJla scuo. la dell'anarchismo comunista - Ezra Heywood, William Greene, Lysander Spooner, Joshua lugall, Stephen Pearl Andrews nella gene– razione successiva, e Beujami.n Tu– cker in quella che la seguì, per ci– tare solo le figure pili prominenti - non aggiunsero nulla d.i vera– mente fondamentale alla sua filoso• lfia dell'anarchismo, ma ne sviluppa– rono le im1)licazioni in vari campi. Alcuni di questi, come la riforma monetaria, Ja riforma delJa terra, non hanno mai interessata la scuo– la comunista del.l'anarchismo - poichè essa operava partendo dal– l'assunzione che tutte le cose di quell:t specie sarebbero state spaz– zate via dalla rivoluzione. Tuttavia, guardando nelle prospellive presen– ti, sembra molto probabile che 'il modo indi,•idutllista di affronlare i problemi, con tutta la sua testar– daggine e la sua apparente man– canza di spirito rivoluzionario, pos. sa essere adatto al raggiungimento dei nostri fini meglio dei piani de– gli anarchici comunisti e sindacali .. sti, più radicali ma meno coeren– ti. Per parte mia, io mi sento ora molto pili vicino di quanto fossi in passato al ]oro modo di pensare . L'anarchismo come dourjna de.. ve essere fondato sulla fiducia nelle

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