Volontà - anno VIII - n.10 - 15 febbraio 1955

potenzialità individuaJi dell'uomo comune. L'insieme della sua posi– zione contro lo Stato si basa sull'as– sunzione che le persone ordinarie possono regolare le loro vite più efficacemente d'ogni istituto estra– neo. La scuola individualista deJ– J'anarchismo giunge 1 nel comune ri– pudio di ogni autorità esterna, un 1>assopiù avanti della scuola anar– chica comunista e sindacalista, ne– gando che J'individuo debba fodel– tà a c1ua1sinsi cosa altra che sè stes– so, e riduce le relazioni inter-per– souali ad una base di contratto che può cessare appena si voglia. È ben conccpibi.le che le forme estreme dell'individualismo - Stirner ad e– sempio - siano il prodotto d,i una sfiducia neurotica negli altri, e che le più generose idee di Kropotkin e dei suoi seguaci avrebbero una più d, 1< Heai91ance », dicembre 1954. vasta applicazione in una società di individui normali. Tuttavia, oggi il mondo come noi lo conosciamo è sicuramente ben lungi dal normale, e la maggior parte delle orgauizza. zioni (vedi gli svi1up1>i recenti nel movimento anarchico francese) han– no una forte tendenza a sviluppar– si in sensi autoritari. Almeno finchè giunga un tempo in cui la spinta-dj. potenza sia stata incanalata su vie piì1 creative - e la società dovrà subire profonde modificazioni per realfazare una tale condizione - la diffidenza degli anarchici individua– listi verso ogni specie di ,gruppo merita nel pensiero anarchico un posto più grande di que.llo che ha avuto negli ultimi cinquant'anni e pii,. HOLLEY C,\NTINE Al LETTORI Abbiamo dovuto mettere ordine negli indiriu.:i, come tulli avr1mno rilev:110 dalle nuove (11Sce11e di spedizione: e ci è coslato cirra 60.000 lire eomprare il materiale neces– sario. Non abbiamo ancora messa in conto questa spesa, ma è eviclenle cl1e il pagamento del debito e del numero attuale ci mclle scnz'allro in deficil. E' que~ta una delle ragioni rhe ci fo rinunciare, in ques10 numero, alla pubblicazione del solito r1·mliro1110finan- ziario. Preghillmo f>Crciò tutti coloro che /X!r <11rnlcheragione sono in .irrf'tr1110 con Lu ri'• viJta ,li mandarci sollecitamente o il pagamcmo delle copie, o l'abbonamcnlo. E chi fJUÒ, ,li contribuire alla nostra sottoscrizione permanente. Si sa che noi non abbiamo abitudine di rare appelli, che non inviamo C81ralli•conlo, che non prcu.iamo nessuno perchè Volontà sia !Os!enula finan·dari:m1ente. Cerchiamo di fore del nostro meglio perchè la rivistn continui a portare un pooo di chiarezza ai lei• tori. Anrhe i leuori, ge son persuasi che Jlolontii debba oontinuare, hanno la loro parte da farç: diffonderla, ed aiutarla. Per quanto il lavoro della rivista sia lulto di volontari, occorrono pur i denari che si vedono dai rendiconti mensili per tirare avanti. Inoltre abbiamo avuto un nuovo aumento 1ipografico il che ci costringer~ ad aume11- 1are il prezzo della rivista e degli ahbonamcllli. Ma per ora siamo fiduriosi che chi 11uò d aiuterà e larà H proprio dovere. (Nola: chi riJeva errori o nrnncanzc nei nuovi indirizzi è 11rcga10 di farcelo ~a– pere subito, dandoci indicazioni scriue in modo ben leggibile. Ancora: chi d manda denaro è pregato di indicare ben d1iaramc111c a quale uso intende aia des1ina10). 551

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