Volontà - anno VIII - n.10 - 15 febbraio 1955

operaia - scriverì1 Pouget - si estrinseca secondo le circostanze e gli .arn– bicnti con alti che possono essere del tutto anodini, come invece possono essere anche assai dolenti. È semplicemente questione di necessità )). Semplicemente questione di necessità. Noi pensiamo che sia giunta l'ora, di {ronte a questo continuo rinnovarsi deHa violenza, che non risolve nulla e non fa che inasprire le ragioni di conflitto, d'affermare che questa neces– sità sarà semplicemente non violenta o comunque si sforzerà di esserlo sem– pre di meno. È ben vero che non c'è una forma specifica <l'azione diretta, ma cia– scuno dovrà riconoscere - in tutta obiettività - che essa non è ciò che il Lurousse vorrebbe che fosse, un ricorso alla forza preconizzata dai sinda– calisti rivo]uzionari, da preferirsi .all'azione costituzionale appoggiata dal– lo Stato. Che alcuni, superficialmente informati, immaginino che l'azione di– retla sia (< un crollare fragoroso di vetri », secondo l'espressione di Pouget, è voler essere soddisfatti senza grande sforzo e 1m Care piacere ai vetrai; che altri non vi vedano che bernocco1i e lividure, distruzione o vandalismo, ceco considerazioni Cuori luogo e meschine. Ciò equivarrebbe a concepire l'.azjoue diretta come un insieme di maniCcstazioni impulsive, mentre il suo valore (! quello ,di una alta espressione che simboleggia la rivolta operaia. oc L'azione diretta è la forza operaia in lavoro crcatìvo; è ]a Francia che partorisce ·diritto nuovo, che promana il diritto sociale >1. P.erchè non mettere questa azione diretta al servizio del nostro ideale di pace e di fraternità? Bisogna ravvisare ]a sua utilità nel sabotaggio di ogni preparativo alJa guerra, nel disorganizzare ogni economia ,d.i guerra; nelJ'estendere ancora ]',azione contro il militarismo mediante la decisa ribellione di tutti al fatto che la dasse operaia paghi le imposte di guerra o quelle della difesa nazio• naJe, nel rifiuto di fiervire, e nell'organizzazione di una fraterna solidarietà con coloro che si impegneranno in questa strad,a. L'azione diretta così concepita e così utilizzata prepara l'avvento della pace, sostituendo una società consapevole e armonica al regime della forza e della violenza che prepara le guerre. A questa vecchia società autoritaria, essa sostituisce uua società crea– trice di libertà umana, sviluppa l'individuo, ne coltiva la volontà, ]o sp~ ad agire. << L'azione <liretta, oltre a) suo vaJore -c1ifecondazione sociale, reca in sè un valore di fecondazione morale, perchè affina ed eleva coloro che ha a sè conquistati, li libera dalla ganga -della passività e li spinge ad irradiarsi in forza e in bellezza >>. Quanto alla non-violenza, noi pacifisti sappiamo da dove discendere, anche quando questa non-violenza ei appaia come un metodo di lotta che implica un'azione attiva, Gandhi, a ra~)one, aveva respinto Je paro]e « resistenza passiva )) come improprie, insufficienti, poichè egli riteneva che « nulla è stato compiuto sulla terra senza azione >). 592

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