Volontà - anno VIII - n.10 - 15 febbraio 1955

fonna collettiva delJ'azione diretta - la forma individuaJe di questa. Essa ha per terreno l'uomo s1csso. Consiste nell'evoluzione in1eriore dell'indivi. tluo, nella violenza che egli esercita su se stesso, nello sforzo cli superarsi, abbellirsi e d.ivenire migliore, nella guerra che egli muove alle sue passioni, nella vittoria che ogni giorno riporla sulla bassezza. I risultati di questa azione diretta sono positivi. L'arte, il peusicro, i lihri aiutano gli individui a sco1>rirsi; lo rivelano a se stesso; agiscono direttamente sulla sua coscien. za per modificarla, svilupparla, fortificarla ». L'azione diretta è dunque tm metodo opposto all'azione politica. È una manifestazione spontanea e meditata, cosciente, volontaria; non è sinonimo dj violenza; è un metodo che conferisce unità all'azione, è una filosofia che si immedesima con il collettivo e con l'individuale, è un'azione quant'al1ro mai positiva, poichè .afferma gli imprescriuibiJi diritti cli ogni essere umano. L'opinione di uomini provenienti dai più diversi orizzonti rivela che è comune a tutti l'idea che l'azione diretta è fautrice dell'evoluzione della coscienza della pcr~onali1à umana; essa rivela Jo spirito d'iniziativa. ln virtù di essa tulli i pecoroni dc,•ono scuotersi dal loro torpore. Ri. s,•cgliando la coscienza, l'azione diretta spazza via ogni forma di militariz. zazionc e di inquadramento. Essa dà significato valore e forza al lavoratore. Per essa Je minoranze sono libere di espandersi, l'iniziativa non è so(– focata e i Cauorj del progresso hanno probabilità di trionfare. Troppo spesso, senza dubbio, l'uomo tende a trascurare la sua forma• zionc e la sua educazione; troppo facilmente dimentica che la rivoluzione è un'opera di azione quotidiana, che richiecl.e sforzi tenaci e continui. L'uomo non deve trovarsi ignoranl.e di fronte alle realizzazioni del nuo– vo ambiente. Egli deve avere acquisito capacità senza IC' quali si troverà alla mercè dei nuovi padroni e dei capi provvidenziali. 11 suo sfruttamento in questo caso non polrcbbe che continuare in un mod.o differente. Eglj deve trovare in se SIC!!SO ]a volontà di realizzare egli stesso e da se stesso il mondo dei suoi sogni. Opera di lungo resJ>iro, opera di azione quotidiana, occorre ogni giorno prcJ)arare la strada, conser\'arla, migliorarla; creare in essa e attorno ad essa correnti di autonomia e di solidarietà. Tullo ciò richiede degli sforzi: giacchè non si tratta affatto di accettare l'idea del miracolo ca111s1rofico. Questa pericolosa e deprimente illusione è troppo spesso fattore di passività, di scrvitl1, di inerzia, che riconducono l'individuo alla condizione dello schia,•o e abbassano J'uomo al liveUo di beslia da soma. L'avvento del Messia-Ri,,oluzione è stato troppo cli [requente procla– mato <lai ciahroni della politica perchè possa essere accettato come un pro– cesso fatale che succederebbe Catidicamcnte allo sfasciarsi del regime ca. 1>italista. Non v'è miracolo c.'.llaslrofico allo stesso modo che non v'è alcuna Legge di bronzo. C'C, irwccc, 13 volontà operaia che deve vincere .allontanando J'illusione dei pallia1ivi. « L'azione dirclla, urnnife:.tazione della forza e della volontà della classe 591

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