Volontà - anno VIII - n.10 - 15 febbraio 1955

di far penetrare la voce dei militanti-di-base, son tornati a casa con le pive nel sacco. Dov'è la crisi? Anche ammettendo che il segretario di Secchia se IW sia fuggito con un bel ~acchetto di documenti important.i, che c'è di strano, poichè si tratterebbe d'un episodio del commercio che si pratica norma/– meni.e entro il PCI, quello del coprirsi le spalle con, carte ad hoc? Ecco tuttavia i giornali all'opera. I giornali comunisti dico,w, natural– mente: tuuo va liscio come l'olio, cioè come sempre. Ed è una bu,gia grossa. Gli altri. dic01w, od u.rlano: il PCI si sta avviando a distruzione <hill'int.emo, c'è da aspettarsi t.utlo. Ed è non solo una bugia, ma anche una stUJ>iditU. In realtà, finchè chi maneggia al centro del PCI potrrl, disporre di die– cine di miliardi all'anno sarà ben difficUe che si possa scalzarlo, anclw ammesso che qualcuno ci si provi. E comunque non cambierebbe nulla s,• anche un alr.ro andasse al posto di Togliatti ad eseguire gli ordini di. Most.·<1. Anche per la buo1{a ragione, fondamentale, che appena il capintesta (To– gli.atti, od altro) ,ç'<1ccorgesseche nellcL super-élite di Mosca è cambiato il verito non mancherebbe di riorientare opportunamente ed in tempo la pro– pri.a azione. Ben s'intende tuttavia che i giornali PC e gli altri procedano così. P"· rallelamente distaccati dalla verità. Tra gli interessi dei gruppi che alimentano gli uni e gli altri c'è, bPn più forte dei loro ov-vii conflitti, uua solidarietà profonda. I Togliatti ed i Secchia ed i Gronchi ed i Scelba ed i Saragat ecc. hanno tuUi interesse a che il popolo non li meua ma.i tutti in un sol mazzo. Il giorno che s'accor– gesse che son davvero t.utti della stessa specie, padroni e parassi.ti, amlrebbe male per tutti. È qui.udi molto opportuno che ogni tanto si presentino sul palcoscenico dei loro gìornali in veste di paladini combattenti per cause di-verse: il popolo co111inuerll così a part.eggiltre per gli uni o per gli altri, ed il loro gioco potrà co,u.i.tiuare all'infinito. Qualcosft. di analogo si può dire per ciò che si chiama la « crisi )) rusSft. (o russo-cinese-americana). Domina la scena un personaggio invisibile: la bomba H. Non è più un mistero ormai che sono già in atto sulla terra mutamenti metereologici an– che grossi, che si debbono mettere in rapporto forse un poco con le esplo– sioni atomiche ma, certamente molto con, le esplosioni speriment.ali delle bombe H da parte dei militari e dei politici americani e russi. 1 politici se,,__. tono il mostro alle porte. Invano Molotov ha cercato di apparire sicuro di sè, nel recente discorso ultimo: il fatto solo di aver egli contestato che wm guerra di bombe H distrugga l'umanità è una confessione del timore na– scosto che agita lui. come i suoi colleghi ed i suoi concorrenti. In questa atmosfera grave di paura, d'una paura enorme ma inespri– mibile perchè tutta fatta di ignoto, i capi delle due parti. continuano a gri– dare grosse parole, Ma al fondo ognuno sta cercando modi per ritirarsi satto la tenda salvando la /accia. Tutti tremano, dentro. Gli statisti ingle.çi propongono la creazione di una repubblica di For- 546

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