Volontà - anno VIII - n.10 - 15 febbraio 1955

\ i almeuo a quel che è ragionevole e non te ne resti tanto basso e ad– dietro nella virtÌI. L'ascetismo religioso, attraverso a– berrazioni di indirizzo e artifiziositi, di metoclo, rivela una notevole gran. dezza morale e ci offre esperienze e ma!lsime di cui possiamo tener con– to con grande utilità per la noslra e• ]evazione spirituale. Ogni educazione deUn volontà pre– suppone lo sforzo, il quale non è mo– rale se non in quanto rinuncia. Giu– stamente un asceta contemporaneo, Leone Tolstoi, scriveva: « Senza l'a– stinenza non vi è vita morale possi– bile ». li Tolstoi, Crale pratiche asce. tiche pone il digiuno. Orbene, vi sono rnohi che lo praticano come cura. Ma costoro non .sono asceti. 11 ,,alore del digiuno ascetico è sfuggi– to al Padre Semeria, che scrive mol– to modernamente: 1 « In tempi di una esuberanza fi. ~ica prodigiosa, come furono i me– dioevali, il corpo, per averlo docile, bisognava rfiaccarlo come un cavallo bizzarro; - oggi in <1ucstn degene– razione ,fisica a cui assistiamo, il cor– po, per averlo docile, bisogna stimo– Jnrlo come un caval1o pigro e sfian– cato. Lo Sport potrebbe essere cosi un succedaneo normale, logico, anz·i un continuatore legittimo del digiu– no e la jgiene potrebbe essere una forma nuova de11a \'ecchia peni– tenza ». Prescindendo dal lato eterodo 11 '-o, religiosamente parlando, di questa affermazione, lato che non ci inte– ressa, veniamo ad esaminarlo dal punto di vista morale. In Inghilter– ra s·i fu un gran parlare di cristfo– ,icsimo muscofure, di religione <!elfo 1 ldf!tditù buonf!. 1>ag. 185 • salute, di peccato fisico. <'CC. ma 1>ro- 1>rio in Inghilterra lo sport è epicu– reismo atletico, idolatria della forza muscolare, intemperanza fisica. Lo sforzo muscolare non può paragonar– si al digiuno ascetico, perchè l'igie– ne è puro e sem1>lice utilitarismo mentre che l'ascetismo, pur su1>eran– do la natura negativa della vecchia ,,enitenza, in quanto ha un concetto più positivo del peccalo, conserva e 110n può non consc.n•11rc il carattere di s1>iri1ualità che lo pone nel cam– po etico. Non diciamo, per quc:.lo, che il cligiuno sia pji1 utile di 11n"ora di buona ginnastica. r on si tratta di u– tilitit, ma di piano psichico. La igie– ne mi può consigliare praliche che lu mia vita morale mi vieta. Quasi sempre però moralità e ~nniti1 fìsicu coincidono. L'astinenza sessuale, ad csem1>io, eleva lo spirilo cd irrobu– stuce il corpo. E nell'astinenza, il valore dello sforzo per se stesso, la coscienza del suo significato morale, può benissimo essere unita alla co– scienza e al compincimento del buon risultato fisico. Ma ciù che costitui– sce il carattere s1>ccifìco dcll'asceti. su10 è il disinteresse: il senso etico dello sforzo. 11 lottatore che si asi iene dalla fa– tica sessuale, il cantante <·he rispetta certe norme di ali111cn1azione, e.CC' . non sono asceti. L'ascetismo, quindi, è irriducibi– le al volontarismo puro e ~mplicc. '1"ell'aseesi \'i è lotta per il r.upcra– mento qualitativo. L'asce1i.smo mo– tlerno può superare l'antico in una 1>iì1positiva scelta di indirizzi e di metod,i, ma aU' antico si riallaccia sempre iu quanto tendenza dell'uo– mo, a realizzarsi como idea1c. CAMILLO BER ERI 581

RkJQdWJsaXNoZXIy