Volontà - anno VIII - n.10 - 15 febbraio 1955

Jato, la si1uazione italiana sia tut• l'altro che allegra. Si pensi, poi, che in Spagna ]e poche categorie di ope• rai imlustriali che hanno avuto qual– che miglioramento sono concentrate quasi esclusivmnenle nella regione settentrionale, nella Galizia e in Ca. talogna. TI Sud e la parie centrale sono eminentemente agricoli e vi predomina estesamente il latifondo con un conseguente assai vasto brac. ciantuto agricolo. Qualche dato sla– tislico chiarirì1 meg1io. Lu Spagna (comprese Je isole me– diterranee cd atlantiche) ha una su– perficie di 505.152 chilomelri qua– drati con una popolazione che nel 1949 era di circa 25.000.000. Cioè cinquanta abitunti per chilometro quadrato aJl'jncirca '. « Il 68% circa della popolazione s1rngnola abi1a la campnb'lla, ma le terre non sono divise f)il1 o meno 1 A proposito dell'enorme aumento della popola1:ione, neg.li ultimi anni, Urcnan av– verte: « Come /at1110 11 vivere le cla"i ope. rai.e, clic noti po:uor10 permctl.crsi di com– prare alla bor.ta nera? Una maniera è quel· la di avere qualcl1e carta annonaria in piiì. Si resi.tirano delle na.scileche non sono mai avvenu,e, si celano i deceui e cosi viti. C'è persino un commercio dì teut're anrwnarie, e ml ricco signore di Limoriar, che diceva tli non capire pcrcl,è la gente .ti lamentaue di una preteso carenia di generi alimentari, dovette ammettere che di teuerc foi ne llveva trenradue. l'er qucMo moti'vo 110n pos.fo 11011 es.tere sce11ico nei riguardi delle statis1icl1epubblicate negli ambicnri ufficia– li, .tecomlo cui .t'è avuto un enorme a11- me1110 di popola:ione. Quest'affermazione .ti ba.m sul numero di raz1'oni annonarie ri• cl,ic.tle dalle v11ric province e tali dati li mio parere non po11Sonoprendersi troppo sul .terio•· uniformemente, secondo il bisogno delle famiglie o secondo una conce– zione approssimativamente egualita. ria. Su questo punto, la Spagna è ancora il paese degli estremi. La fo(. Ja dei piccoli proprietarj e iJ nu– mero esiguo dei lat.ifwulista.s domi– nano il quadro. Non si posseggono ancora - a meno ~he l'amministra• zione di Franco non 1e ahb ia già compilale, ma le cifre non ci sono 1>ervenulc - statistiche complete sulla distribuzione della proprietà a. graria; ma quelle che erano cono• sciute prima del 1936, e che com• !)rendevano i I Levnnle, la M urei a, il Centro, la regione cas1igliana-leone– se, della. Estremadura e tutta l'An– dalusia (otto provincie), davano i risultati seguenti. Le proprietà di meno d'un ettaro totalizzavano il 38,95 % dcli' insie– me; le proprietà da l a 5 ettari to- 1alizzavano il 37,59 % dell'insieme; le propriclà da 5 a 10 ctlari totaliz– zavano il 9,90 % dcli' insieme; le proprietà da 10 a 100 ettari totaliz. zavano 1'11,52 per cento; le proprie– tà superiori ai 100 cllari totalizza– vano :il 2,04% dell'insieme. Si traila, leniamone ben conio, della percentuale delle proprie1à. Mancano a c1uesto totale le cifre con– cernenli In Ca1alogna e la Gali..-.ia, regioni di minifwulio cslrcmanH'nte accentualo. Facciamo ora un calcolo compie. mentarc. Noi classificheremo Ira fa piccola proprietà quella da O a 5 ettari, Ira la media quelJa da 10 a 1_00 ettari (generalmente non frriga- 11); tra Ja grande quella ecccdenle i 100 cttnri. Otteniamo i seguenti risultati: • La percentuale della terra posse•

RkJQdWJsaXNoZXIy