Volontà - anno VIII - n.10 - 15 febbraio 1955

dibattiti parlamentari - questa « e. sperien::a » non è affatto un' cspe. rienza - ne] senso che non è possi• bile estrarne dei risultati validi re. lativamente a questi o a quest'ahri ·interesse o raggruppamenti partieo• lari, e tanto meno ancora per l'uo• mo in generale, ciò che implica l'i. nesistenza totale d'una sociologia de. gna di questo nome e d'un socia I j. smo a basi scientifiche. Perchè ci sia socialismo sperirncn. 1ale bisogna che ci sia, in breve, rot• lura con un certo numero d'illusio. ni .mcora vive: 1 • Rottura con il dogmatismo delle utopie « da prendere o da la– :,,CÌare ». 2 • Rottura con J'idea di una se– lezione naturale delle migliori solu– z'Umi, in un mondo dominato dall'ar– bitrario politico e dall'imperialismo politico. 3 - Rottura con l'idea che i prece– tienti storici e le pretese « leggi del. la storia » possano presentare dcgl i insegnamenti positivi concernenti gli scopi, 01>purc anche una messa in 1:,~rnrdiasufficiente contro gli er– rori di metodo. 4 • Rottura, infine, con l'aberra– zione che consiste neJ dimostrare la superiorità di una realizzazione so– <·iale per mezzo della sua c.apacilit di rovinare o distruggere Je realiz– zazioni diverse (È molto probabile che le soluzioni più alte di tutti i ,,roblemi umani saranno sempre le più difficili da applicarsi e le più fragili davanti la violenza e la bar– barie, e nello stesso tempo .le pili fo. conde in is1>irazioui concorrenti). Ecco qualche obiezione che secon– do mc, solleva l'ottimismo scien1i,fi– ds1a, così. 'largamenle diffmo nei no– stri ambien1i, e clic trova inconlc- stabilmente una certa autorità negli scritti di Kropotkin, Bakunin ed an– che di Proudhon, relativamente al valore informativo re a I e della « scieza sociale », in materia di so• cinlismo, d'anarchismo, di comuni. smo, ecc. Presentando queste obie:r.ioni io nou intendo erigermi in arbitro ad esempio tra Brupbacher e G. Levai, sul punto di sapere chi era il vero llakunin, oppure j} vero Brupba– cher. In verità io non ne so niente, e nella misura in cui essi stessi han– no rifiutato una visione monista e totalitarja del mondo, il mio plura– lismo va ben d'accordo con il loro. Il mio scopo è sopratutto di met– tere l'accento sul fatto che il socia– lismo « scientifico >> (marxista o pa– ramarxista), ha avanzato delle pre– tese esorbitanti e non merita questo nome. C'è un bisogno urgente di salubrità intellettuale alla quale sa– rebbe necessario invitare tutti gli s1>iriti onesti e colti del nostro tem– po. Ho voluto in:6ne segnalare, di sfuggita, all'attenzione dei nostri a– mici, il testo così notevole del dott. Pcllarin che polem izzan,lo con Li.t– tré pone, sulle basi che io credo sane e feconde~ le metodologiche es. senziali di m1 socialismo a-politico, microsociologico, volontario e criti. co-sperimeotale. Questo socialismo invita gli uomini di buona fede, di buon senso e di buona volontà a pro– vare e perfezionare le formule più diverse di vita in comune ed a Cer– nrnrsi a quelle che loro converranno meglio, sulla base di risultati vis– suti, umanamente e scic11tificamcnte controllati. A. PRUDHOMMEA.UX 563

RkJQdWJsaXNoZXIy