Volontà - anno VIII - n.10 - 15 febbraio 1955

frontarle e per mettere in luce, con un'analisi iJ pili possibilmente im– parziale, i rudimenti di un sociali– smo pluralista, volontarista e critico. Fino ad allora, pretendere cc d'jm. lladronirsi di quest'arma tanto po– lente della scienza » così come lo consiglia Bakunin ai lavoratori (co– me se esistesse un 'esperienza socio– logica coerente gii, sistematizzata ed immediatamente utilizzabile nelle rivoluzioni!) è cuUarsi di parole, perchè una 1ale scienza è ancora da creare. Esiste, è vero, un'arte <lc-lJa politica, del « violare ]e folle per mezzo della propaganda» e della agitazione, ma la conoscenza di que– st'arte non può avere, nel migliore <lri casi, che un valore di messa in guardia contro l'.alicnazione delle volontà e dcli(' coscienze indivi– <hmli. t un fatto che una teoria poli– tica o sociale è suscettibile di diven– tare una forza materiale impadro– nendosi, come dice Marx, delle mas– se, cioè ri\'cstendo il carattere di una mitica, dei un ritua1ismo e di una ideocrazia religiose. Ma ciò non basterebbe a stabilire il valore scientifico dei giudizi di realtà, nè il valore umano dei giudizi di va– lore sui quali è basata questa teo– ria particolarmente dinamica. Inci– dere sui fatti nel senso della poten– za esercitata da un dominatore, ccl incidere su di essi nel senso della loro comprensione intima e disinteressa– ta, sono due cose molto differenti '. 1 I .seduttori proreuionali, il mezzano mo· schio o femmina, lo sgualdrina moderna, il bieco poJiziono, brevemente i « mnnipo• lut,ori » volgari delle reahà fisio-psicologi– che possono bene immaginare di conoscere .560 Il fatto che il Marxismo, per esem– pio, sia diventato per eccellenza l'ideocrazia dei tempi moderni, uno strumento di potenza sul piano del più grande impero mondiale. 1~~i conosciuto, e l'oggetto di un Cet1c1- smo quasi universale, non dimostra affatto Ja superiorità su ogni a]1ro sistema di pensiero che, in mancan– za di virtù ossessive, resla il pri• viJegio di flualche pionicro o l'ere– dità di qualche rara individualiti1 indipendenti dalle forze gregarie. 11 carattere chiuso, unilaterale e fana– tico di una crc<lenza innalzata a convinzione assoluta, lungi dall'es– sere una garanzia deJla sua veridici– tà, è piuttosto di natura .a. suscilare 1a differenza in uno spirito libero. Ogni dispotismo tende a sopprime– re ciò che misconosce, ad impovl'– rirc Ja realtà per abbassarla al li– vello della sua interpretazione em– pirica. Pur ammettendo che esso vi riesca, ciò non potrebbe essere an– noverato che fra i disastri dell'mna– nità e non già considerato come la conforma dei diritti e della ragione del più forte. È vero che <C la storia è scritta dai vincitori » come l'ha sottolinea– to amaramente Simone Wcil. Ma anche quando cancella ogni vestigia di ciò che poteva essere, per auten– ticare con un seguo fatale e necessa– rio ciò che /li, (o piuttosto la rico– struzione interessala di ciò che fu in un mondo in cui 1a ragione di Stato informa perpeluamentc la leggen- a fondo le donne e gli uomini; non li co– noscono mai che come oggetti e strumcn1i dei loro interessi o capricci, e non nella loro dignitì1 <li soggcni autonomi aventi in se stessi il loro proprio fine.

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