Volontà - anno VIII - n.9 - 15 gennaio 1955

lontani da quella caricatura (strana– mente vicina al suo modello) che è la città infernale, dove niente è as– sicurato a nes.suno, dove nessuno vi– ve per nessuno, dove l'incertezza è punita con la morte, dove la con– tentezza è regolata con ordinanze di polizia, e dove i ligli degli uccisi, lungi dal piangere i loro padri, scri– vono ai carnefici lettere di felicita– zione e di gioia. Qualche segno di speranza La visione di giustizia che fu quel– la di Proudhou, sembra essersi :ti. lontan31a da noi di un intero secol'l, Eppure! Mentre si costruiva, allraverso le guerre civile e mondiali, dal 1792 fino ai nostri giorni, l'apparato or– ribile degli Stati totalitari, il tempo non ha preparato anche qualcl1e ele– mento essenziale per la rcalizzazio– Ot' d'un mondo dove il laboratorio sostituirà il governo? [ vecchi tabll della << propriet?1 di diritto divino » sulla terra, !a ca– sa o b macchina ut,ilizzute eia al– tri, non sono pili che un'ombra. Il profitto capitalista è screditato; il 1>atrouato del secolo scorso è in li<1uidnzione; ovunque è sostituito dalla direzione burocratica delle imprese, la cui funzione parassita– ria si av,•icina alla concentruzione a. busiva cd al militarismo industdale antieconomico, e che è ormai sospe– so nel vuoto. Lu 1,iccola proprietà familiare è riconosciuta cotue In forma pila red– ditiziu di struttamento del suolo, a paritii cli sforzi di materiale e di su– perficie; t>ssaprevale negli S.U. come nel Gia1>pone 1 - sui terreni immen– si lavorati con le macchine come sui 532 giardini minuscoli coltivati a mano. L'artigianato ed il piccolo com– mercio, bcnchè paralizzati dagli o– stacoli legali, dimostrano una .dure– vole vitalità, che il motore elettri– co, l'automobile ed il motore a com. bustionc interna (domani forse .l't'• nergia solare) sono capaci di centu- 1>licare. L'(, occu1,:1zione ►> delle oOìcine, dei ma~azzini, dei cantieri, delle fattorie, degli uffici ecc. fatta dal lo. ro personale, come i tentativi di scio– pero di gestione dei servizi pubbli– ,~i- hanno fondato un diritto nuo– vo: il diritto del lavoratore sul suo posto tli lavoro e sui suoi strumenti di lavoro, dai quali non può piìi esse. re St~parnto arbitrariutuente, come non IHIÒpii.i esserlo l'inqui°lino dal luogo della sua abitazione. Ancora un passo e si arriverà a trasformare le grandi imprese in federazioni di laboralori cconomicauwnte autono– mi, e i laboratori in federazioni di artigiani individuali, associati per conlra11c, ma autonomi nella loro gestione. I soli a lamentarsene saran– no i quadri superflui il cui controllo carlaceo sarì, soppresso e che dovran– no orientarsi ,·crso funzioni l)ii1 creatrici. Tu11i i,;1 i osservalori sensati ,foi problemi industriali sono d'accordo nel riconoscere oggi che le grandi concentrazioni non sono l'espressio– ne degli impcralivi tecnologici chC' si era su1>posto fossero all'origine di <1ueste immense agglomerazioni; il bisogno di piazzare dei capitali so– vrabbondanti, la megalomania ro-, mantica dei gerenti e degli azionisti. la 1>ro1ezione dello Stato, assicura– ta ad ogni. grossa officina la cui chiu– sura sarebbe una « ùisgrazia pubhli. ca )>, hanno d:a soli assicurate la na-

RkJQdWJsaXNoZXIy