Volontà - anno VIII - n.9 - 15 gennaio 1955

,,cita e la sopravvivenza di <1uesli mastodonti. Quanto agli a1,parati Jj trasporto per ferrovia, creati per dei fini militari e politici a SJ>eSa \lei governi e da allora cos1antemen– tc deficitari (nonostante gli ostacoli imposti agli altri mezzi di trasporto) sono così evidentemente sorpassnti che la loro trasformazione in strade ~Jl('Ciali pe-r i grossi pesi .s,_i im1lorrì1 pr('SIO O tardi. L'insegnamento di Stato è una ere– sia che deve essere sostituila dalrin– Sf'gnamcnto totalmente libero, tulli i ,,istemi e i 1>rogrammi <l'educazione debbono essere offertj ai gen.itori, sia a loro spese, sia a spese delle colle1- tivi1ì1 professionali, locali e ctlltu– ral i alle c1u11li aderiscono e versano quote a loro piacere. La scuola ccl i] lubornlorio, perehè siano vcrnmcnle ri,•ohi. da una parte agli studi di– ,!!in1erc.s-iati,. dall'ahra ai problemi pnttit·i, di·bhono essere clistaec·.1ti dal governo e avvicinati ~I laborato– rio. Vi si formeranno meno apprendisti o <·:mdidati funzionari, che subiscono l'indigestione degli esami e che smet– tono di cercare e d'imparare il i.;iorno in cui hanno ac<1uistato il diritlo ad. urrn carriera. 1J danaro mancheri1 probabilmente per i ciclo– troni e le bombe l:I, ma Jn pii'1 gran– de scoperta df"gli uh imi anni, <1ue1Ja degli antibjo1iei, fu l'opera di un ri<.-ercatore artigiano. quas:i un ama. ton·, c<1uipa;gia10 con un micro.sco– llio da poche migliaia di Cranchi. Giit degli educatori e dei rfoercatori, c·he sono l'élite delJa'loro profossio– ne, si allontanano tllllle sovvenzioni e dalle discipline govcrnnlive per ac– corgersi che se la fcl ieiti1 può essere trovata nelle ecuole e nei foboratori, nou può essere il prodolto d'un pro– ~rnmma o d'una tecnica. _.\NDRf; PHUDHOM:mtAUX LIBERTAS li Pupa 1111 i1•omunic11to il primo tld 11rcli•opcrni fram;cs.i: l'abAtc Hcnry Oubois, Co• r:ito ,l'un gru11pc110 ,li parror1•hie dd dintorni di Luchon. N11t11r11l111e111c, non lo si è scomuniea10 in quanlo fosse 11artigiano tlcl movimento dei 1►rcti•o1,cr111i. La Chiesa calloli.-a .i;i p.u:.mla bene da s.imili ccceui di iincerità. E' suuo fa- 1·ilc trovare in alnini scrilli di ,1ucsto 11re1c la con1rappos.izione dell'au1ori1à delle Sacre S.-ritture alrau1ori1ù della gcr:ird1iu ccclci,ia1Uiea: sra,·c eresia, come ben ai capis.ce, col. ,,ila ,;,c1111>re n i secoli, oontro 1•hiun((uc pre1c11dti&earLitrani di « bere alla fon1e am:ichè al ru~i·cllo "• 1·i.oèdi inlendcre da sè ciò d1e i Vangeli dicono af!li uomini. Ed è quindi 11er l'crc,ia. non per il rci,10, f'hc lo 1i è ,;,romunirato. Una rouscgucnza huona ne i;;la dcri,,amlo. Il prcle 1comuni1·1110,che è ora insegnante in una scuola tecnica cli All,i (nel Sud-ovc,1) 1,i 1111mcucrulo 1ullu 11riula t.lclla aperta ri– hcllione. E In i::cntc che lo conogce iu buona J>:trle gli rcs111accunlo. I fruuecsi han bisogno di rivcllcrc il Jmgno della Chiesa ca11olic11,llOichè umte illu– ~io11i~0110~1:11ecollivate tra loro t.'<ln 11111111 cura parlontlo di libcr1ò. Queste scomuniche rau mollo !iene. 533

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